Momenti di altissima tensione quelli che stanno vivendo la Svezia da una parte e il Marocco dall’altra. Con l’ambasciatore marocchino a Stoccolma richiamato frettolosamente in patria. Il motivo? Nelle scorse ore una copia del Corano è stata bruciata pubblicamente durante una manifestazione autorizzata, nel corso della quale l’iracheno Salwan Momika ha compiuto l’eclatante gesto. La protesta era andata in scena di fronte alla grande Moschea di Stoccolma, la Medborgarplatsen Camii, nel quartiere centrale di Sodermalm. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Divulgatore della me***”. Fedez massacrato dal “collega”: parole di fuoco contro il rapper
Già durante la manifestazione si erano vissuti momenti di altissima tensione, con alcune persone intervenute per prendere di mira i partecipanti con insulti e il lancio di alcuni sassi. Soltanto l’intervento della polizia era riuscito a riportare la calma. Furiosa la reazione del Marocco, che ha subito puntato il dito contro la Svezia. (Continua a leggere dopo la foto)
“Questo nuovo atto offensivo e irresponsabile ignora i sentimenti di oltre un miliardo di musulmani – ha spiegato il ministero marocchino degli Esteri in una nota – in questo periodo sacro del grande pellegrinaggio alla Mecca e della festa benedetta di Eid Al-Adha”. (Continua a leggere dopo la foto)
Lo stesso ministro ha poi chiarito come “di fronte a queste ripetute provocazioni, commesse sotto lo sguardo compiaciuto del governo svedese, e su indicazione del re Mohammed VI, è stato convocato l’incaricato d’affari svedese a Rabat e gli è stata notificata la più ferma condanna da parte del Regno del Marocco di questo reato e il rigetto di questo atto inammissibile”. L’ambasciatore del Marocco in Svezia, Karim Medrek, in carica dal 14 dicembre 2021, “è richiamato per consultazione nel Regno a tempo indeterminato”.