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“Boom di casi dopo la terza dose”. Allarme vaccini: cosa sta succedendo ai ragazzi dopo il booster

Pubblicato il 10/06/2022 08:59

L’arrivo dell’estate e il drastico calo nel numero dei ricoveri e dei decessi legati al Covid ha allontanato per qualche mese dalla testa degli italiani il pensiero della pandemia. Con il rischio, però, che con l’autunno scatti automatica la marcia indietro da parte del governo, già pronto a tornare a obblighi e restrizioni alla prima occasione utile. In attesa degli sviluppi futuri, in tutto il mondo prosegue invece il dibattito sull’efficacia e sulla sicurezza dei vaccini fin qui impiegati nella lotta al virus. Con un inquietante allarme arrivato proprio in questi giorni dagli Stati Uniti.

Secondo i Cdc americani (Centers for Disease Control and Prevention), importante organismo di controllo sulla sanità pubblica, il booster non sembra proteggere in maniera incisiva i giovani aumentando, di contro, il rischio di miocarditi. Una voce che si aggiunge a quella relativa ai problemi cardiaci in Israele e al boom di morti in eccesso tra gli under 40 in Italia: una relazione delle strutture di monitoraggio statunitensi pubblicata il 7 luglio ha evidenziato come i numeri siano particolarmente preoccupanti soprattutto nella fascia 16-17 anni.

In questa categoria, infatti, al 31 marzo 2022 sono stati rilevati ben 198 casi di miocarditi o pericarditi su un milione di dosi tra i maschi dopo la terza dose, il cosiddetto “booster”. Per le femmine le cose sembrano andare leggermente meglio, con gli episodi registrati che si sono fermati a 43,4. Le ragazze erano invece state più colpite, sempre secondo i Cdc, da eventi avversi dopo le seconde dosi: 139,3 reazioni su un1 milione di somministrazioni. Per quanto riguarda i bambini di sesso maschile in età compresa tra i 5 e gli 11 anni, sono state invece segnalate 15,7 miocarditi o pericarditi per milione di dosi.

Come spiegato da Alessandro Rico sulle pagine della Verità, se si suddividono i dati in due macro-categorie il quadro diventa ancora più chiaro: negli under 30 maschi, il booster con preparati mRna “ha causato un totale di 117,9 disturbi al cuore ogni milione di dosi iniettate. Con la seconda dose erano state 178,7. Le donne si sono confermate meno esposte a tale rischio, un rischio che scema gradualmente man mano che si diventa più adulti”. Con queste premesse sarebbe normale fermare e interrogarsi sul senso delle vaccinazioni di massa portate avanti finora dai governi. Dalle nostre parti, invece, il governo prepara un autunno nuovamente all’insegna delle inoculazioni, pronto a rimettere il bavaglio a chiunque si azzardi a esprimere critiche.

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