Lo hanno ripetuto più volte tutti gli esponenti del Movimento Cinque Stelle e l’ormai ex premier Giuseppe Conte, tanto per essere chiari: “Il prossimo governo deve essere politico”. Politico, la parola magica invocata dall’universo grillino in cambio dell’ennesimo voltafaccia, con un sì a Mario Draghi che oggi sembra travagliato ma alla fine, quasi sicuramente, arriverà. La premessa, però, è chiara, e condivisa anche dal Pd: si guarda al modello Ciampi, con alcuni tecnici di alto profilo affiancati, però, da nomi di peso selezionati dai partiti. Un paio almeno, per gli schieramenti più grandi. E quindi, ovviamente, per dem e grillini, più affiatati che mai.
Uno schema, quello a firma giallorossa, che non esclude a priori qualche conferma rispetto all’esecutivo precedente. Poche, però, limitate allo stretto necessario. Tra i fortunati in lizza per un bis c’è Roberto Speranza: nonostante la gestione della pandemia, col passare dei mesi, abbia mostrato una lunga serie di falle (e con lo scandalo del piano pandemico mai aggiornato che aleggia ancora), il titolare della Salute è considerato intoccabile o quasi. Nemmeno la virologa Ilaria Capua sembra un’alternativa abbastanza valida. Stesso discorso per il ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia, per il quale si delinea un secondo giro di ruota.
Sul fronte Economia, Roberto Gualtieri sembra più granitico dopo aver incassato l’endorsement di Confindustria. Al suo fianco potrebbe arrivare Carlo Cottarelli nel ruolo di ministro per gli Affari Europei, mentre l’ex presidente Istat Enrico Giovannini è dato tra i papabili per l’Ambiente. Sembra tramontata, invece, l’ipotesi che Paolo Gentiloni possa sedere su una poltrona di peso. Al contrario, resta forte il nome di Marta Cartabia, destinata alla Giustizia dove Bonafede è già sicuro di non poter rimanere.
Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli sono i due esponenti del Movimento Cinque Stelle più forti. Non è detto che rimangano nei rispettivi dicasteri, ma avranno comunque un ruolo di primissimo piano. Destinata invece a un passo indietro Lucia Azzolina, reduce da mesi e mesi di polemiche feroci e accuse: all’Istruzione, il candidato più autorevole sembra al momento Patrizio Bianchi, coordinatore della task force di esperti incaricati di gestire il ritorno a scuola degli studenti. Tra i tecnici in cerca di una collocazione ci sono invece l’economista Lucrezia Riechlin e l’ex presidente Inps Tito Boeri. Ettore Rosato e Teresa Bellanova sono i due esponenti di Italia Viva in pole position per un ministero, mentre sul fronte Forza Italia potrebbero spuntarla due tra Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Antonio Tajani.
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