Quale leader di partito è più ascoltato dal presidente del Consiglio Mario Draghi? A questa, e a tante altre domande e retroscena, risponde Luigi Bisignani in una succulenta intervista rilasciata ad Alberto Maggi per affaritaliani.it. “Non vedo una grande differenza. Col governo precedente”, dice Bisignani. Che sul leader più ascoltato dal premier è netto: “Giorgia Meloni. La presidente di Fratelli d’Italia, stando all’opposizione, è quella che dice le cose più ragionevoli. C’è una sorta di telefono senza fili con Draghi, un’ottima sintonia”. (Continua a leggere dopo la foto)
“E poi Crosetto – rivela ancora Bisignani – nel panorama politico è sicuramente il più intelligente, anche perché disincantato. Ha quell’esperienza giusta per dare consigli precisi sia al governo sia all’opposizione”. Sul tema delle riaperture: “Dipende da come vanno i contagi, ma oggi come oggi direi che prevarrà la linea di Salvini”. Poi arriva la stoccata sul PNRR: “Si poteva fare molto meglio e poteva/doveva essere più concreto. Colao e Cingolani saranno anche due bravi guru, ma nei ministeri stanno come se fossero al cinema”. (Continua a leggere dopo la foto)
Poi Bisignani si lascia andare ad un’altra chicca: “Brunetta è l’unico che ha un vero e forte rapporto con il premier e con il ministro dell’Economia. D’altronde Daniele Franco è stato uno studente di Brunetta. Mentre stanno costruendo un altarino intorno a Marta Cartabia, basta vedere come la riprendono in televisione mentre cammina. In tanti la stanno spingendo verso il Quirinale. Diciamo che lei si muove da Capo dello Stato, poi se ci arriva vedremo. Come se sarà così, sicuramente Draghi resta premier. Anche perché se Draghi diventasse presidente della Repubblica, il premier pro-tempore sarebbe il ministro più anziano, ovvero proprio Brunetta”. (Continua a leggere dopo la foto)
Infine, una battuta sul ministro Franco, definito da molti “l’uomo di Draghi”. Il parere di Bisignani? “Non pervenuto. Face bene Dini quando all’epoca disse al Presidente Scalfaro di voler tenere l’interim del Tesoro, l’unico modo per non litigare con il ministro dell’Economia. Il problema in Via XX Settembre non è tanto Franco, quanto tutto il contorno del dicastero che gioca in proprio”.
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