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Autostrade mette in ginocchio il turismo, rivolta in Liguria: “Fermate i cantieri”

Pubblicato il 16/06/2021 15:07

Come se non gli fosse bastata la tragedia del Ponte Morandi. Autostrade continua a mettere in ginocchio la Liguria. Con la stagione turistica ormai partita, raggiungersi o muoversi in Liguria è praticamente impossibile a causa della folle gestione dei cantieri. Restringimenti improvvisi, salti di corsia, deviazioni, blocchi. Una regione paralizzata che è snodo nazionale di commerci terrestri e marittimi e agognata meta vacanziera per chi arriva da Nord in cerca del mare dopo i brutti mesi della pandemia. Come spiega il Corriere, “basta prendere la Milano-Genova per capire a cosa si va incontro. Primo sussulto a Isola del Cantone, un angolo di Liguria a ridosso del Piemonte”. (Continua a leggere dopo la foto)

Tutti costretti su una corsia, fra operai al lavoro e avvertimenti, «fondo irregolare», mentre la radio annuncia code sulla Genova-Ventimiglia: a Celle Ligure, ad Albissola, a Savona. E, verso levante, a Recco, Sestri, Lavagna. Isola del Cantone è solo un assaggio. “I cambi di carreggiata si susseguono all’altezza di Ronco Scrivia e a Busalla e poi scendendo verso Genova. Sulla costa, le prime inchiodate. A destra c’è lo spettacolo del mare e delle scogliere, davanti è un invito costante a rallentare, a rientrare, a scansare, peraltro in spazi stretti che non contemplano la corsia di emergenza”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone spiega al Corriere: “Noi chiedevamo zero cantieri quest’estate, nel senso che fra giugno e luglio si sarebbero chiusi quelli preesistenti. Il ministero ha detto no e ci ha chiesto di condividerne altri quattro: fra Rapallo e Chiavari, fra Lavagna e Sestri Levante, uno sul nodo genovese dell’A10 e un altro fra Savona e Albissola”. In ogni caso durante i weekend i lavori sono fermi, cosicché i giorni da bollino rosso sono diventati il venerdì e il lunedì, quando cioè riaprono e c’è comunque chi parte e rientra. Una scelta geniale… (Continua a leggere dopo la foto)

Il governatore Giovanni Toti fa sapere: «Noi e i sindaci siamo determinati a chiedere soluzioni definitive, praticabili. Non si può andare avanti così proprio ora che si riparte”. L’affanno dei cantieri deriva dall’ormai conclamato (il ponte Morandi ne è stata la massima prova) ritardo di decenni nelle manutenzioni di queste infrastrutture. Intanto i sindaci denunciano: “Abbiamo disdette di clienti, il turismo è in crisi”. E questa doveva essere la ripartenza.

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