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Autostrade e mancati controlli: “Renzi e il Pd sapevano tutto”

Pubblicato il 19/04/2021 14:33

I mancati controlli sulle infrastrutture autostradali? Il Pd e Matteo Renzi “sapevano tutto”. Eppure tacevano, mentre osservavano alternarsi una dopo l’altra tragedie reali e sfiorati, disservizi, proteste. A inchiodare i dem e l’ex sindaco di Firenze alle rispettive responsabilità sono alcune intercettazione registrate poco dopo il crollo della galleria Berté, avvenuto il 30 dicembre 2019 sulla autostrada A26 Genova Voltri-Alessandria. Gianni Mion, ex amministratore delegato di Edizione (holding della famiglia Benetton) pochi giorni dopo aveva telefonato a Fabio Cerchiai, attuale amministratore delegato di Atlantia.

Autostrade e mancati controlli: "Renzi e il Pd sapevano tutto"

Al telefono, Mion diceva a proposito dei mancati controlli che “tutto il Pd, Renzi compreso”, “sanno che non hanno fatto” e che per questo c’era preoccupazione. Un passaggio emerso dall’informativa che correda le intercettazioni depositate al termine dell’udienza stralcio per l’inchiesta sul crollo del ponte Morandi e pubblicato su Repubblica, che getta ulteriore luce su quanto accaduto negli ultimi anni nella gestione, sciagurata, delle nostre autostrade.

I due manager si riferivano a un aspetto emerso fin dall’inizio delle indagini: ovvero che oltre alle responsabilità di Autostrade per la tragedia del Polcevera e per le condizioni di ponti e gallerie della rete, anche il ministero delle Infrastrutture sarebbe venuto meno al proprio compito di controllare. Una considerazione che per la Procura di Genova, comunque, non comporta certo una “scappatoia” per gli ex vertici di Aspi. Fra i 68 indagati per il crollo del Morandi, ci sono tanto gli uomini di Aspi, quanto quelli della controllata Spea e del ministero.

Leggendo ancora l’informativa emergono altri dettagli: “Cerchiai afferma che i controlli deve farli il Ministero e questo è il ‘tempio’ minato da Aspi. Mion – prosegue l’informativa – dice che è chiaro che Marcucci come Renzi siano preoccupati. Cerchiai dice che è palese che Aspi, sebbene abbia sbagliato, eserciti un ruolo di manutenzione che è sottoposto al controllo del Ministero; Mion – prosegue l’informativa – risponde dicendo che è coinvolto tutto il Pd, Renzi compreso, perché sanno di non aver fatto”. Il riferimento potrebbe essere al fatto che, dal marzo 2013 fino al marzo 2018, sei mesi prima del crollo del ponte Morandi, il governo fosse guidato da maggioranze di centrosinistra (prima Letta, poi Renzi, poi Gentiloni) con il Partito democratico forte del maggior numero di deputati e senatori.

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