I cardiologi di tutto il mondo continuano a lanciare i loro moniti sull’aumento delle patologie cardiache e degli attacchi di cuore. Fin qui tutto ok. D’altro lato, è sotto gli occhi di tutto. Il problema sta invece nelle motivazioni addotte dagli esperti (o presunti tali) sul perché tale aumento si sta verificando sempre più. Infatti, dopo la perla del Telegraph in cui si cita una ricerca dell’Heart Center for Children di Sydney, in Australia, tramite il quale si asserisce che l’aumento delle miocarditi nei giovani sia legato ai videogiochi, ora altri colleghi di un altro continente pensano che nelle prossime settimane si registrerà un aumento degli attacchi di cuore, ma questa volta la causa sarà nientepopodimeno che l’avvento dei mondiali di calcio.
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Secondo un gruppo di medici argentini, infatti, gli effetti fisici e psicologici derivati dalla passione per il calcio, come l’aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco, e l’“elevato stress e nervosismo vissuti dai tifosi durante le partite“, contribuiscono alla comparsa di “complicazioni cardiovascolari”, per cui gli specialisti hanno consigliato di prestare “attenzione agli eccessi” e “attenzione ai segnali di pericolo”, a due settimane dal Mondiale in Qatar, che inizierà il 20 novembre. A riportare la notizia è il sito eventiavversinews.it, citando la fonte del giornale online El Indipendiente. E’ Gustavo Alcalá, membro della Federazione Argentina di Cardiologia (FAC), a mettere in guardia i tifosi di tutto il mondo: “L’aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, il rilascio di adrenalina dovuto all’ansia e all’ostilità, più l’alterazione in occasione delle ore di riposo e di sonno”, ha elencato lo specialista a proposito dei sintomi più comuni in tempi di Coppa del Mondo, che insieme possono contribuire a complicazioni cardiovascolari quali aritmie, infarti del miocardio e emorragie cerebrovascolari.
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Essendo il gioco del calcio uno degli sport più popolari al mondo, è sicuramente anche tra quelli che ha generato più feedback in termini di ricerche. Alcalà spiega infatti che “Uno di questi è stato realizzato durante l’eliminazione dell’Inghilterra per mano dell’Argentina in Francia 1998, dopo i tempi supplementari e rigori (il portiere argentino Carlos Roa ne ha parati due)”. Quel giorno e nelle successive 48 ore “gli infarti del miocardio sono aumentati in Inghilterra del 25% rispetto allo stesso periodo di anni senza una Coppa del Mondo di calcio”, ha sottolineato. Il cardiologo ha poi affermato che i ricercatori delle università di Bristol e Birmingham (Regno Unito) hanno analizzato attentamente i dati nel 2002 (Mondiali di Corea del Sud e Giappone), ma il risultato è stato che “lo stesso aumento non è avvenuto nelle altre partite giocate dalla nazionale inglese in quella competizione”.
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Sembra anche che l’aumento degli attacchi di cuore in Brasile durante i Mondiali del 1998, 2002, 2006 e 2010 abbia causato “il 9% in più durante i tornei e il 16% in più nei giorni in cui ha giocato la Nazionale” in termini di infarti. Dalla Spagna sarebbe arrivata una ricerca nella quale si dimostra che nei giorni delle partite durante il campionato locale “il rispetto dei farmaci antidiabetici, dei farmaci per la pressione sanguigna e del colesterolo è diminuito in modo significativo, secondo una ricerca pubblicata quest’anno”, ha affermato lo specialista. In questi casi dunque, l’eccitazione calcistica può arrivare a scatenare qualche complicazione cardiaca. Tra le principali raccomandazioni dell’esperto prima delle partite troviamo il “limitare il consumo di alcol, grassi animali e sigarette, o non fumare”, e verificare se i valori di pressione sanguigna, glicemia e colesterolo “sono sotto controllo”.
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Anche cardiologo ed ex presidente della Fondazione Cardiologica Argentina, Jorge Tartaglione, ha spiegato a Télam alcune regole d’oro per non rischiare di infartare se la propria squadra del cuore stesse perdendo in malo modo oppure se dovesse segnare un clamoroso gol partita: “Se il calcio non ti fa bene, non guardarlo, e se il presentatore che sta trasmettendo la partita ti rende nervoso, ascoltalo in silenzio”, il che ha anche raccomandato a chi assume farmaci di non smettere di farlo e di essere “più preciso” che mai. Un altro punto da tenere in considerazione sono le numerose partite del torneo. “In questi casi, è consigliabile non mangiare un super barbecue e non rimanere senza dormire a guardare la partita alle 7 del mattino”, ha detto l’esperto. Insomma, oggigiorno ti ammazza proprio di tutto: cibo, calcio, videogiochi… Tutto tranne una cosa. Voi sapete quale.
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