Una realtà che fin dalla sua nascita è stata oggetto di un costante bombardamento da parte di Facebook, che ha cercato in tutti i modi di mettere a tacere quelle tante voci che si stavano unendo fino a formarne una sola. Nato come gruppo social aperto a tutti dalle pagine del senatore Gianluigi Paragone, fondatore del partito Italexit, “Danni collaterali” è cresciuto nel tempo fino a trasformarsi in una vera e propria associazione. Coraggiosa, nonostante i tentativi di continui di screditarla. Purtroppo ancora attuali, come dimostrato dall’ultimo episodio.
In questi giorni, infatti, gli utenti si sono imbattuti con loro somma sorpresa in un’immagine che ritrae l’endocrinologo e docente universitario Giovanni Frajese in compagnia della presidentessa di Danni Collateralli, la dottoressa Mariagrazia Spalluto. Sopra la testa dei due, l’immagine di un farmaco contro il diabete, Insumed. Qualcuno nel vedere questa associazione c’è anche cascato, chiedendosi come mai i due stessero facendo pubblicità a quel particolare prodotto. Niente di più falso, in realtà, una forma di manipolazione in piena regola.
A creare l’immagine è stato infatti il portale di benessere Usa artvintagerose.com, che ospita regolarmente articolo in cui si pubblicizzano prodotti definiti “naturali” e consigliati per questa o quella ragione agli utenti. Frajese e Spalluto, ovviamente, sono completamente ignari persino dell’esistenza di questo sito, che però non esita di tanto in tanto a sfruttare il successo della pagina Danni Collaterali, che in realtà raccoglie testimonianze e denunce relative agli effetti avversi dei vaccini, per farsi pubblicità.
Un caso che testimonia ancora una volta il clima di forte ostilità nei confronti dell’associazione Danni Collaterali: l’avvocato Giorgia Venerandi ha infatti spiegato di essersi già rivolta alla magistratura, ma nonostante questo la foto continua a circolare. Facebook, prontissimo nel condannare chi mette in discussione l’efficacia dei vaccini o i rischi legati alla somministrazione, tace, senza prendere provvedimenti. La conferma di quanto sia difficile, in questa Italia, combattere contro chi impone il bavaglio ai cittadini.
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