Vaccino AstraZeneca ai giovani sì, anzi no, anzi forse ce ne laviamo le mani come nostro solito. Questo, più o meno, il copione che il Comitato tecnico-scientifico sembra deciso a seguire in merito alle polemiche che hanno accompagnato gli ultimi Open Day: a ore è infatti atteso un verdetto che quasi sicuramente sarà la classica “raccomandazione” a non utilizzare il farmaco prodotto a Oxford per ragazzi e adolescenti. Il classico modo, da parte del team di esperti che affianca il govenro nella gestione della pandemia, di decidere senza decidere, lasciando la patata bollente in mani altrui.

Stanto alle anticipazioni pubblicate da La Stampa, l’Aifa dovrebbe pubblicare a breve un rapporto nel quale si parlerà di eventi trombotici dovuti a rarissimi episodi di aggregazione di piastrine ogni 100 milioni di somministrazioni, sottolineando come gli eventi sarebbero comunque “molto rari”. Ma allo stesso tempo, visto che la situazione è nel frattempo mutata e il virus circola molto meno, sconsigliandone la somministrazione alla popolazione più giovane. Quale, per la precisione? Al di sotto dei 40 anni, ma il caos, su questo fronte, è pressoché totale.

Da quando AstraZeneca è finito nel mirino per episodi sospetti di trombosi, nessuno è infatti riuscito a capire quale sia con certezza la fascia di popolazione meno a rischio. In Inghilterra inizialmente non c’erano soglie, poi è stata spostata l’asticella riservando il farmaco solo agli over 30, infine addirittura agli over 40. L’Aifa aveva invocato inizialmente un limite, solo dai 60 in su. Ma difficilmente il Cts si spingerà a indicare una soglia così alta. Anche perché gli ultimi studi Ema, di contro, evidenziavano rischi principalmente per le donne al di sotto dei 40 anni. Un caos incredibile, che non ha fatto altro che gettare ulteriori preoccupazioni e dubbi sui cittadini, costretti di fatto a vaccinarsi per poter tornare a viaggiare ma senza sapere di preciso con quale farmaco.

Lo stesso coordinatore del Cts Franco Locatelli, di fronte agli spiacevoli episodi avvenuti negli ultimi giorni a Genova, ha invocato in queste ore “cambiamenti di indicazione del vaccino” con riferimento ad AstraZeneca. Con il ministro della Salute Roberto Speranza che teme, però, che eventuali passi verso limitazioni per alcune fasce d’età possa spaventare ulteriormente quei 60 enni che ancora non si sono sottoposti alla somministrazione. Con le Regioni, nel frattempo, abbandonate a loro stesse e che stanno già iniziando a fare retromarcia sugli Open Day.
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