Sono state oltre duemila le persone che hanno sfidato il caldo torrido di questi giorni, trovandosi nell’Isola Memmia di Padova per una manifestazione durata circa tre ore. Successivamente è partito un corteo di contestazione per le strade del centro storico con tanto di bara e corona di fiori, rappresentando il funerale della Costituzione.
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I No Green Pass tornano in piazza
Il popolo dei No Green Pass torna a scendere in piazza per protestare contro la dittatura sanitaria imposta dal governo Conte prima e quello Draghi poi. Uno dei personaggi più presi di mira dai manifestanti, ça va sans dire, è stato proprio il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale è stato oggetto di dure critiche.
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La manifestazione dei No Green Pass
Alle ore 16:00 di giovedì 2 giugno, in Prato della Valle, oltre duemila persone hanno risposto “presente” alla chiamata degli organizzatori. Nonostante il caldo anomalo degli ultimi giorni, i partecipanti hanno presenziato per ben 3 ore alla manifestazione, ascoltando i vari interventi. Particolarmente apprezzato quello di Stefano Puzzer, leader degli ormai famosi portuali di Trieste e simbolo della lotta al lasciapassare verde. Puzzer ha invitato tutti ad «andare a Roma a farci sentire, perché ci vogliono poveri e ignoranti e noi dobbiamo far loro capire chi siamo».
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Il corteo e le contestazioni
Il climax si è raggiunto alle ore 19:00, quando il corteo di protesta è partito per attraversare le strade del centro storico, capeggiato da una bara di cartone sorretta da quattro uomini, una corona di fiori e una decina di donne vestito di nero con tanto di velo trasparente, rappresentando un vero e proprio funerale per la Costituzione della Repubblica Italiana. Non a caso il tutto è stato fatto proprio il 2 giugno. Durante la camminata sono partiti diversi cori contro il governo di Mario Draghi e, soprattutto, contro Roberto Speranza. Emblematico quello in cui si recita “Speranza, Speranza, ti abbiamo riservato una stanza (bara). Assassino! Assassino! Assassino!”, finito su molti profili Twitter.
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Il funerale della Costituzione
Nonostante il Green Pass sia stato temporaneamente messo da parte, il legittimo sentimento di rabbia verso l’infimo modus operandi degli ultimi due governi italiani resta acceso e ben radicato nel popolo libero. È giusto che ciò che è stato fatto non venga dimenticato e, soprattutto, che tutti coloro i quali abbiano contribuito in qualche modo alla mortificazione della Costituzione e dello Stato di diritto vengano aspramente criticati per il loro operato. Complimenti ai padovani liberi.
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