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Armi all’Ucraina, il colpo segreto della maggioranza dimissionaria. Ecco cosa tramano nell’ombra

Pubblicato il 28/07/2022 12:38

In attesa delle prossime elezioni, il governo Draghi spara le ultime cartucce, nel tentativo di finire il lavoro di distruzione sistematica dell’economia iniziato nel giorno del suo giuramento. E’ arrivato, infatti, il via libera al quarto decreto sull’invio delle armi all’Ucraina. Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini (Partito Democratico), lo ha annunciato ieri di fronte al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
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Le parole del presidente del Copasir

Il presidente del Copasir, Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), ha spiegato che: «Nel corso dell’audizione il ministro ha aggiornato il comitato in merito alla guerra della Russia in Ucraina e sugli sviluppi a livello europeo conseguenti all’adozione dello Strategic Compass avvenuta nello scorso mese di marzo. Tali approfondimenti hanno consentito al Comitato di acquisire ulteriori elementi di valutazione nell’ambito della indagine conoscitiva sulle prospettive di sviluppo della difesa comune europea e della cooperazione tra i Servizi di intelligence che si concluderà nella giornata di domani con la Relazione al Parlamento».
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L’elenco delle armi all’Ucraina sarà secretato, di nuovo

La Verità rivela che, come di consueto, il governo ha deciso che l’elenco delle armi inviate sarà secretato. «Nel corso dell’audizione il ministro ha inoltre illustrato i contenuti del quarto decreto interministeriale che autorizza la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina. Il comitato ha riscontrato l’aderenza del decreto medesimo alle indicazioni e agli indirizzi dettati dal Parlamento», ha concluso Urso. Durante l’audizione Guerini ha anche parlato degli scenari possibili in merito alla guerra dell’Ucraina, spiegando come la stessa abbia «accentuato la presenza russa anche nel bacino del Mediterraneo», con riflessi «sotto diversi fronti, in primis quello energetico».
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Gli effetti delle politiche governative in Italia

Insomma, i risultati della fallimentare strategia appoggiata dal cosiddetto “Governo dei Migliori” di Draghi, Salvini, Berlusconi, Letta, Conte, Calenda e Renzi sono stati impietosi su tutti i fronti. L’economia nazionale si appresta ad andare in recessione. La spinta inflattiva continua a crescere. I prezzi dell’energia e dei carburanti sono fuori controllo. Le aziende e le famiglie non riescono a sostenere i costi del rialzo generalizzato dei prezzi. Inoltre, dal punto di vista geopolitico, la Russia è diventato un attore molto più presente rispetto ad anni fa nel Mediterraneo e in Africa, con possibili ripercussioni dirette per l’Italia, considerata la sua posizione ed i suoi interessi soprattutto nel nord Africa.
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L’Italia ora invia anche armi pesanti

Inoltre, non ci si spiega la totale assenza di trasparenza sulle decisioni prese da Draghi & co. Infatti, se in Italia la lista delle armi all’Ucraina continua a rimanere secretata, in Germania invece è da più di un mese che il vincolo di segretezza è caduto. Proprio martedì scorso dalla Germania sono arrivate armi pesanti per Kiev, con l’obiettivo di fronteggiare ancora la guerra contro la Russia. Da quanto filtra negli ambienti della Difesa l’Italia, che fino adesso aveva inviato solo armi a media gittata, avrebbe iniziato ad inviare anche artiglieria pesante a lungo raggio. Di male in peggio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma il governo uscente persevera.

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