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La “pazza” assunta in nero e le altre bugie di Angelini: la solita doppia morale della sinistra

Pubblicato il 17/05/2021 15:12

Com’è strana certa sinistra. Fa la morale a tutti e poi molto spesso sono i primi a non rispettare le regole e l’etica. In un batter d’occhio la trasmissione “Propaganda Live” di La7 si è ritrovata coinvolta in due casi che hanno creato una bufera sul lato dei diritti delle donne che tanto millantano e sul lato dei diritti dei lavoratori, i rider in particolare. Del 2 di picche la giornalista Rula Jebreal ha dato a Zoro e ai suoi si è già detto nella scorsa settimana. Adesso a tenere banco è il caso Roberto Angelini, il quale aveva detto che una rider del suo ristorante, definita “pazza incattivita dalla vita”, lo aveva “tradito” e denunciato alla Finanza, portandolo a dover pagare una multa di 15mila euro per lavoro in nero. Ma la verità è un’altra e ora questa vicenda assume contorni ancora più paradossali.

Come racconta Vanessa Ricciardi su Domani, “la ragazza è stata invece fermata dalla Gdf di notte per un controllo anti-Covid, ed è stata costretta a dire ai militari dove lavorava. La dipendente di Angelini lavorava in nero da mesi. La multa comminata (15mila euro) era salata perché il cantautore si è rifiutato, almeno finora, di assumerla. In quel caso pagherebbe la metà”. Sentito proprio da Domani, Angelini ora conferma tutto e si scusa: “Ho avuto la sensazione di essere stato denunciato, ma anche questo è stato un errore. Assumerò la ragazza. Propaganda? Li ho messi in cattiva luce… con tutti i servizi di Zoro….e poi c’è un coglione che assume in nero”.

A Domani spiega: “Devo mettere in regola la rider. Lascio l’amministrazione del ristorante”. Solo giovedì scorso, però, aveva dato della “pazza incattivita dalla vita” a una ragazza che aveva assunto per fare le consegne nel suo ristorante di sushi a Roma. In nero”. Il post di Angelini ha avuto tanta solidrietà. Per lui, ovvio, mica per la ragazza assunta in nero e poi messa pure alla gogna. Ma dopo che Domani gli ha spiegato tutti i dettagli della vicenda, Angelini ha deciso di fare un passo indietro. Troppo tardi.

Commenta giustamente Nello Trocchia su Facebook: “C’è un altro punto che mi inquieta. Il padrone di turno è amico dei buoni, frequenta i buoni, amico di quelli che cantano e pontificano contro la guerra, contro lo sfruttamento dei migranti, contro i fascismi. Così la donna è rimasta sola, sottopagata, sfruttata e insultata. Nessuna campagna, nessun sostegno, altri insulti dai social e i titoli di alcuni articoli nei quali era il padrone la vittima perché ‘tradito’ e non lei. Non la donna. I diritti valgono sempre altrimenti diventano solo bandierine da agitare contro i nemici salvaguardando amici e sodali”. Non fa una piega.

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