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Allo Stato servono 50 miliardi: il Fisco torna a bussare alla porta delle famiglie italiane

Pubblicato il 12/10/2020 12:26

Una spiacevole routine pronta già a ricominciare, quella degli accertamenti e dei prelievi fiscali. Con il governo giallorosso chiarissimo, in questo senso, negli ultimi giorni: la pacchia è finita, la scusa del lockdown non è più valida. E così dal 15 ottobre si ricomincia con l’attività di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate, le cartelle esattoriali pronte a spiccare il volo per essere recapitate alle famiglie italiane. La tregua, insomma, è finita, e per chi è già stato messo in difficoltà dalla crisi economica conseguente alla pandemia di Covid-19, le prossime settimane rischiano rivelarsi pesanti come macigni.

Allo Stato servono 50 miliardi: il Fisco torna a bussare alla porta delle famiglie italiane

Il direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha elencato numeri che parlano da soli: dei 18 milioni di soggetti iscritti a ruolo, “15 milioni sono persone non titolari d’impresa, cittadini che hanno delle cartelle per multe o cose simili, e circa 3 milioni di imprese. È chiaro che la ripresa non sarà immediata, per cui dal 15 ottobre non avremo le cassette postali piene, sarà una ripresa progressiva che nel corso dei mesi andrà diluendo e smaltendo gli arretrati, ma allo stesso tempo riprenderà l’attività ordinaria”.

Allo Stato servono 50 miliardi: il Fisco torna a bussare alla porta delle famiglie italiane

Dichiarazioni soft che anticipano una vera e propria tempesta. Fare calcoli in maniera certa è impossibile, ma il conto sarà di sicuro salato. Il Tempo stima un ammontare di gettito fiscale da recuperare a partire dalla metà del mese pari a circa 50 miliardi di euro, un colpo durissimo per chi annaspa già dopo mesi di lockdown e aiuti mai arrivati. A ripartire saranno accertamenti esecutivi, ingiunzioni e accertamenti, soprattutto versamenti delle quote richieste nelle cartelle di pagamento, avvisi di addebito e di accertamento, rate dei piani di dilazione in scadenza tra l’8 marzo e il 15 ottobre.

Allo Stato servono 50 miliardi: il Fisco torna a bussare alla porta delle famiglie italiane

Si ripartirà anche con i pignoramenti, i fermi amministrativi e le ipoteche, con la possibilità di inviare le notifiche di nuove cartelle. A niente sono valse le richieste di chi ha invocato fino all’ultimo un aiuto da parte del governo: il differimento di altri 45 giorni o fino alla fine dell’anno. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha chiarito: “È solo la normale ripresa graduale delle attività di riscossione”. E pazienza se qualcuno, purtroppo per lui, non ce la fa.

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