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Addio a TikTok. Il Parlamento Usa “spegne” il social Cinese. L’ultimatum che fa scoppiare un’altra guerra

Pubblicato il 14/03/2024 11:13

La Camera degli Stati Uniti ha votato ieri una legge per mettere al bando il social Tik Tok, di proprietà di un’azienda cinese, molto amato dai giovani e giovanissimi. E non solo. Ma la questione è più complessa di quello che si potrebbe pensare. Dietro a questa nettapresa di posizione, infatti, c’è una questione legata allo spionaggio e alla raccolta dati illegale. Nel Disegno di Legge approvato a larghissima maggioranza in aula, i deputati americani concedono infatti sei mesi di tempo all’azienda ByteDance, titolare del social, per vendere la sua piattaforma. Altrimenti Tik Tok verrà oscurato definitivamente. Una decisione drastica, considerato anche che Tik Tok viene usato da 170 milioni di americani – compreso il Presidente Joe Biden. (continua dopo la foto)

I responsabili del social hanno sempre negato di avere legami con il governo cinese. E hanno deciso di ristrutturare la società, per fare in modo che i dati degli americani rimangano negli Stati Uniti. Ma come è noto, è molto difficile gestire e controllare una simile mole di informazioni. E anche verificare che non siano condivise all’estero. E il problema, in questo caso, è proprio legato ai dati che la piattaforma riuscirebbe a ottenere su privati e società americani. Il sospetto che quelle informazioni vengano poi in qualche modo condivise con Pechino è sempre aleggiato negli Usa. E i rischi sono troppo elevati. Per questo si è arrivati al voto di ieri alla Camera. Non sembra un caso, dunque, che appena appresa la notizia il governo cinese abbia reagito esprimendo una forte irritazione. La messa al bando dell’App di condivisione video “si ritorcerebbe inevitabilmente contro gli Stati Uniti”, attacca Pechino. (continua dopo la foto)

Wang Wenbin, ministro degli Esteri cinese, afferma che Washington “nonostante non abbia mai trovato prove che TikTok minacci la sicurezza nazionale ha sempre cercato di reprimere il social”. Gli americani vengono addirittura accusati di “bullismo”. E non è tutto. Il ministero del Commercio cinese ha affermato anche che Pechino “prenderà ogni misura utile” a tutela delle sue compagnie. Di fronte a una risposta così dura, sembrerebbe molto particolare l’interesse che il Governo Cinese mostra per le vicende di TikTok. In ogni caso, questa vicenda apre un altro fronte di contrasto fra Washington e Pechino. Che va a sommarsi alle crescenti tensioni internazionali e all’intricata questione di Taiwan.

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