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“Scenario nero”. Le previsioni della Banca d’Italia sul gas russo, la tempesta perfetta

Pubblicato il 12/04/2022 09:47

Quali conseguenze avrà il conflitto tra Russia e Ucraina per la nostra economia, già segnata da mesi e mesi di chiusure forzate volute dal governo per contrastare l’emergenza Covid? Potenzialmente devastanti, stando allo scenario dipinto il 2 aprile nel bollettino redatto dagli esperti della Banca d’Italia, un testo che evidenzia il rischio di una possibile recessione nella quale il nostro Paese potrebbe trovarsi invischiato addirittura per due anni.

Nel bollettino, riportato dal Giornale, si evidenzia come il calo del nostro prodotto interno lordo potrebbe arrivare allo 0,5%, con l’inflazione nel frattempo all’8%. Nello scenario peggiore, a questi già pessimi ingrediente andrebbe aggiunta anche l’interruzione dei flussi del gas russo, che potrà essere compensato solo in parte. L’ipotesi è basata sulla possibile diminuzione della disponibilità del gas in arrivo dalla Russia a seguito delle sanzioni.

Secondo Bankitalia, anche con l’intervento di altri fornitori si arriverà comunque a una riduzione di circa il 10% della produzione. “Si ipotizza che ciò generi strozzature per le sole attività manifatturiere caratterizzate da un’elevata intensità energetica – è la lettura degli analisti dell’istituto- I vincoli alla produzione che ne deriverebbero ridurrebbero il valore aggiunto complessivo dell’economia di circa 1,5 punti percentuali”.

In caso di embrago al gas russo, sarà inoltre inevitabile un’impennata nei prezzi del gas. Secondo gli esperti di Bankitalia, i prezzi del gas naturale potrebbero arrivare a livelli superiori a quelli di gennaio “di 130 punti percentuali nel 2022 e di circa 90 nel 2023”. Anche i prezzi del petrolio salirebbero di circa 40 e 30 punti. E un proseguimento del conflitto comporterà ulteriori aumenti, dovuti anche alla sfiducia di imprese e consumatori. L’Italia subirebbe un grosso colpo a causa dell’interruzione del gas russo, anche perché “quest’anno non sarebbe possibile reperirne altrove”.

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