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Alla pace non si arriva con le armi

Pubblicato il 24/03/2022 20:43

Di Gianluigi Paragone.

Se davvero vogliamo fermare questo conflitto e se davvero vogliamo che lo stesso non si allarghi, allora sarebbe bene tessere con pazienza. E senza la muscolarità che Draghi ha esibito in aula. Tanto i muscoli di Draghi sono dopati: lo sanno tutti. Oggi Putin ha detto che vuole che il gas russo – quel gas che al momento non ha fatto venire meno nemmeno di una goccia; né a noi europei né agli ucraini – sia pagato in rubli. Non so cosa faranno, di sicuro so che il rublo nel mese di guerra da una perdita del 42% sull’euro nelle prime due settimane ha recuperato il 32% nelle ultime due: questa rivalutazione fa capire che le sanzioni non centrano l’obiettivo penalizzante. Allora domando: Draghi e il governo cosa vogliono fare? Il «Con l’Ucraina senza se e senza ma» prevede il blocco del gas? Lo dicano agli italiani. Vadano in tv e dicano: Non compriamo più gas russo e pazienza se famiglie e pmi dovranno ripensare le proprie economie. La Germania non lo farà. L’Italia di Draghi?

A proposito di domande, Draghi potrebbe farsi spiegare dal suo ministro Di Maio come mai abbiamo pagato oltre tre milioni di euro al personale medico e militare mandato dalla Russia all’inizio dell’emergenza Covid? Oltre tre milioni per avere mascherine, tamponi e altro materiale sufficienti per un giorno di pandemia. Ce lo deve spiegare anche Draghi visto che sta saldando ora parte di quel conto. O fa lo gnorri come coi soldi dei derivati? Ultima nota (che svilupperemo nei prossimi giorni): davvero pensano che l’entusiasmo solidaristico degli italiani basti per un popolo in fuga? Davvero pensano che oltre 10 milioni di sfollati – numero destinato ad aumentare – possa essere smaltito da una Europa che sui flussi migratori non ha mai trovato una linea comune? Anzi se ne è bellamente fregata?