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È guerra fra Bossi e Salvini. Lo scontro trascende, l’affondo del segretario è sprezzante

Pubblicato il 21/12/2022 18:07

È scontro totale nella Lega – ex Nord – divisa nelle due anime: secessionista della prima ora e istituzionale e governativa. Bossi contro Salvini, dunque, e staremo a vedere se sarà il più classico dei parricidi politici di cui è piena la storia, magari senza giungere agli eccessi di Bruto con Giulio Cesare, o se invece, novello Crono, il redivivo senatur “divorerà” il figlio. Se la crisi del Pd appare sempre più evidente e ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli, il partito guidato da Matteo Salvini, dopo il brusco calo dei consensi, non se la passa poi tanto meglio. I fatti: giusto ieri, Umberto Bossi è entrato al Pirellone per incontrare il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il fu capopopolo della immaginaria Padania “è a capo di un Comitato Nord che contesta la gestione salviniana del partito”, si legge sulle colonne de Il Tempo, il primo a dare conto già ieri sul suo sito dell’avvenuto incontro e del suo contenuto. Bossi, pronto a sostenerne la ricandidatura alle elezioni regionali del febbraio 2023, avrebbe proposto a Fontana di entrare in una coalizione nordcentrica: il Comitato Nord di Bossi si propone come soggetto politico e come lista all’interno della coalizione di centrodestra. Progetto che, evidentemente, prescinde dallo stesso Salvini. Che non ci sta, e sembra pronto a porre il suo veto per evitare di ritrovarsi in ostaggio dei dissidenti del partito. (Continua a leggere dopo la foto)

E, se Fontana ammette che “la via è stretta”, interpellato sul punto dai giornalisti, anche Salvini fa il vago: “Ognuno fa quel che crede” e dunque “se ne occuperà Fabrizio Cecchetti”, il segretario della Lega in Lombardia. Particolari molto più succosi pervengono dalla lettura de la Repubblica. Sentite che dice Bossi: Salvini non gli parla? “È un bambino e io sono abituato a parlare con gli uomini”.

Il ritorno alla Lega delle origini tenta in molti tra i suoi esponenti. Alla corrente bossiana – che ha già vinto congressi provinciali a Bergamo e Brescia e ha costituito un nuovo gruppo nel Consiglio regionale lombardo – hanno aderito sinora cinque consiglieri fuoriusciti dal gruppo della Lega Salvini. Si tratta di Paolo Grimoldi, Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti e Massimiliano Bastoni. Il programma di Comitato Nord lo leggiamo su Il Riformista, e pare quello della Lega dei primordi: autonomia regionale, decentramento fiscale, doppia toponomastica in dialetto e finanziamento per tutelare i localismi. (Continua a leggere dopo la foto)

Ora sta a Fontana decidere. Il rischio in Regione Lombardia è quello di allontanarsi dalla soglia del 40%, indispensabile per ottenere il premio di maggioranza. Dal canto loro, i bossiani, in caso di rifiuto, sarebbero propensi ad appoggiare addirittura il Terzo polo e la candidata Letizia Moratti. Tra i due litiganti il terzo gode, si suole dire.

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