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Assegno di disoccupazione, a quanto ammonta, chi ne ha diritto e come chiederlo

Pubblicato il 18/03/2024 17:53 - Aggiornato il 18/03/2024 18:03

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è conosciuta con l’acronimo Naspi, sin dalla sua istituzione nel 2015, ma sono ancora molti i dubbi che la circondano, nonché la confusione con altri sussidi. Dunque, cerchiamo di fare chiarezza su quali sono i requisiti, l’importo, le cause di esclusione e tutto ciò che si deve sapere. La Naspi è l’indennità mensile di disoccupazione che offre un sostegno economico ai disoccupati. Spetta ai lavoratori con contratto subordinato che hanno involontariamente perso l’occupazione, quindi sono stati licenziati, a patto di poter vantare almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti la cessazione. La misura di sostengo al reddito va richiesta all’Inps. Va altresì precisato che  può essere erogata un periodo di tempo non superiore a 12 mesi e che occorre rispettare alcune specifiche anche durante il periodo in cui si percepisce l’indennità mensile di disoccupazione, pena la decadenza del sussidio. (Continua a leggere dopo la foto)

naspi come funziona

Importo e requisiti

L’indennità mensile di disoccupazione massima è pari a 1.550,42 euro nel 2024. Taluni requisiti li abbiamo citati in apertura, ovvero cessazione “involontaria” del lavoro e 13 mesi di contributi nei 4 anni precedenti. Inoltre, per poter richiedere la disoccupazione, si deve avere svolto determinate e specifiche tipologie di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, compresi: apprendista, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, dipendente a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni (ad esempio, docente supplente). La Naspi può essere richiesta solo dopo la cessazione del contratto ma non oltre i 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. (Continua a leggere dopo la foto)

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Modalità della richiesta

Sussistono tre modalità per poter fare richiesta: direttamente online dal cittadino, attraverso la funzione NASpI invio domanda online del portale web dell’Inps, utilizzando Spid o la Carta di identità elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). In alternativa, si può anche fare richiesta rivolgendosi agli Enti di Patronato che possono presentare la domanda Naspi online, per nome e per conto dell’interessato, utilizzando la procedura digitale Inps; infine vi è una terza modalità, che consiste nel contattare direttamente il Contact center Inps, chiamando il numero gratuito 803 164 da rete fissa oppure il numero 06 164 164 da rete mobile. Una importantissima cosa da tener presente è che la presentazione della richieste equivale, contestualmente, anche alla presentazione della Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID) allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva: l’interessato, al ricorrere dei requisiti, deve recarsi, entro i 15 giorni successivi alla presentazione della domanda, presso il Centro per l’impiego per la stipula del Patto di servizio personalizzato. Se il soggetto richiedente non si presenti di sua iniziativa, verrà convocato dal Centro per l’impiego. (Continua a leggere dopo la foto)

Cause di decadenza

Viene meno il requisito della disoccupazione allorché cessa lo stato di disoccupazione, ovviamente, per la firma di un contratto di lavoro subordinato per un periodo superiore a 6 mesi ed un reddito annuo superiore a quello minimo escluso da imposizione fiscale. Ancora, come ricorda il Giornale, la Naspi decade allorché il disoccupato non partecipi alle attività del Patto di servizio o non si presenti agli appuntamenti fissati con il tutor finalizzati a confermare lo stato di disoccupazione e la stipula del Patto di servizio. Infine, se il disoccupato rifiuta un’offerta di lavoro in linea con la sua professionalità viene meno uno dei requisiti per continuare a recepire il sussidio.

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