L’ex consigliere regionale della Puglia Conca, coordinatore regionale di Italexit con Paragone, parlando dell’ospedale in Fiera, sottolinea ciò che non va e che ha più volte denunciato. Conca in particolare parla di un esorbitante fitto annuo di 113 mila euro al mese, che si aggiunge a sprechi milionari e ritardi.
“L’ospedale in Fiera – sostiene il coordinatore – serve solo a garantire la sopravvivenza del carrozzone del Levante con il milione e trecentomila euro di affitto annuo che dobbiamo erogare”, e aggiunge, “all’ennesimo spreco da oltre venti milioni, che nessuno pagherà mai, perché tanto in Italia chi deve controllare non è mai efficace e tempestivo. Un brutto film già visto con la gara centralizzata del Lavanolo, dove sono stati “investiti” almeno altri 22 milioni perché la regione, capeggiata da Emiliano, non si è curata dei moniti dell’Anac e dell’Agcm”.
“Emiliano e Lopalco -spiega- solo ora si sono svegliati e ci dicono che non riescono ad aprire quell’ospedale prefabbricato per la mancanza di risorse umane e strumentali: ma se i medici non li formi da anni per via dell’imbuto formativo creato dalla penuria di borse specialistiche e dall’assurdo e ingiusto numero chiuso, dove pensano di trovarli? Nell’uovo di Pasqua?”, e come si fa, “Se il pareggio di bilancio in Costituzione ti impedisce di fare concorsi a tempo indeterminato per far tornare tutti i nostri infermieri sparsi per l’Europa? E come si può far scorrere le graduatorie degli OSS e di tutte le professionalità sanitarie, se non hai libertà di spesa e dal 2004 hai bloccato il turn over perché ce lo chiedeva l’Europa?”.
Conca ribadisce ancora un’altra sacrosanta verità, “Ma davvero pensate che la sanità la facciano le mura? In un anno – dice – nulla è stato fatto da Conte e ora Draghi sta proseguendo nello stesso immobilismo. La lezione, evidentemente, non è servita per convincerli che è vitale stravolgere il SSN. Tre miliardi in 5 anni sarebbero bastati, come segnale di buona volontà, per far specializzare 25 mila medici nel prossimo lustro, visto che, nel 2025, mancheranno all’appello 50 mila medici”, questa, ribadisce Conca, “Si chiama programmazione sanitaria, altro che movimento 2050 ed io – conclude – lo vado dicendo da anni, e più volte ho scritto all’ex Ministro Giulia Grillo e all’attuale Speranza.