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“Chiediamo di essere riconosciuti come bene necessario e di poter lavorare sempre”

Pubblicato il 11/04/2021 20:41 - Aggiornato il 11/04/2021 20:44

di Diana Romano e Romina Paludi

Domani quasi tutta l’Italia ritornerà arancione, pertanto alcune categorie potranno riaprire, ma questo non basta! Non si può sperare di finire nel “colore giusto” per poter lavorare, questa distinzione di colori di regione deve finire subito! Il Governo deve capire che senza lavoro non si vive.

Noi siamo Diana Romano (referente per la Lombardia) e Romina Paludi (referente per Roma), rappresentanti della categoria che raccoglie le figure professionali per la cura alla persona. In oltre 1 anno abbiamo unito oltre 20mila parrucchieri grazie ad una petizione che abbiamo lanciato durante il primo lockdown a tutela della nostra categoria.

Parrucchieri, barbieri, estetisti, onicotecnici e tatuatori, sono ancora in affanno per la crisi economica provocata dalla pandemia. Ci chiediamo perché vi siete dimenticati di noi?! Perché dopo averci fatto acquistare l’impossibile dopo aver rispettato ogni regola, ogni Dpcm, ogni decreto, adesso ci avete costretto alla chiusura? Vogliamo porre all’attenzione la situazione di tutti noi che ci occupiamo dei servizi alla persona.

Abbiamo applicato fin da subito e predisposto i nostri saloni per tutelare la sicurezza dei nostri clienti adeguandoci a tutte le regole che ci sono state imposte. E ci ritroviamo per l’ennesima volta chiusi e senza nessuna forma di sostentamento. Perché in passato, pur essendo in zona rossa, ci avete permesso di lavorare ed ora no? CHIEDIAMO DI ESSERE RICONOSCIUTI COME UN BENE NECESSARIO E DI POTER LAVORARE (a prescindere dal colore).

Abbiamo bisogno di riaprire tutte le attività per il sostentamento delle nostre famiglie e di quelle dei nostri dipendenti. Noi non abbiamo paura di lavorare. Voi state calpestando i nostri diritti come persone e come PROFESSIONISTI!! Adesso è arrivato il momento di porre la parola fine a queste discriminazioni. Scenderemo in tutte le piazze pacificamente FINCHÉ LA NOSTRA VOCE NON SARÀ ASCOLTATA UNA VOLTA E PER TUTTE. ANDREMO AD ONORARE L’ ARTICOLO 1 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE E VINCEREMO!

Domani proseguirà la protesta di #ioapro e tra loro ci saremo anche noi. Noi non ci fermiamo!