Ecco cari Signori del governo, la lunga lista di e-mail che ogni giorno riceviamo da persone che parlano, raccontano la propria storia, le proprie difficoltà e fanno capire che non solo non viene fatto nulla, ma vengono anche da voi palesemente ignorati. Commercianti, lavoratori stagionali, consulenti finanziari e assicurativi.
Da Nord a Sud, dalle grandi città ai piccoli paesi. Altro che Covid, la tragedia è anche l’incapacità di questo governo. Vorremmo sapere come Conte e i suoi ministri pensano che queste persone possano andare avanti. Cosa dovrebbero fare? Le persone implorano e voi scaldate le vostre poltrone.
Leggendo quanto scrive Paola Vaccari, commerciante, viene spontaneo chiedersi come il governo possa pretendere l’economia reale resista, che le famiglie resistano: “Buongiorno Sig.Paragone, sono una commerciante di un piccolo comune Crevalcore Bo, con il negozio all’interno del centro commerciale Crevalcore 2. In questo centro siamo tutti piccoli esercizi oltre al supermercato Coop. A dicembre con il nuovo decreto, che vale fino al 7 gennaio, ci obbligano a chiusure pazzesche. Le inserisco le date di chiusura obbligatoria 5/6/7/8/12/13/19/20/24(VIGILIA)/31 DICEMBRE POI /1/2/3/5/6 GENNAIO…. NON POSSIAMO SOPPORTARE ECONOMICAMENTE ANCHE QUESTO… Siamo negozi con un solo punto vendita piccolo, il più grande è di 150 mq, in un comune di 13.700 anime siamo chiusi in 9 negozi in tutto il paese, tutti gli altri aperti… Abbiamo parlato con l’assessore al commercio, abbiamo chiesto se era possibile trattarci come i negozi della piazza, abbiamo implorato di farci aprire almeno lunedì 7 e martedì 8 e la Vigilia di Natale e a gennaio non solo 1 giorno. A nome di tutti i negozi del Centro Commerciale Crevalcore 2, le chiedo di intervenire per portare a conoscenza questa assurda decisione, sono a chiedervi di interessarvi anche dei centri commerciali piccoli fatti di semplici negozianti che aspettavano dicembre per lavorare un po’. Abbiamo perso i sabati di novembre convinti di aprire a dicembre, abbiamo riempito i magazzini sapendo che avremmo lavorato e ci chiudono nei giorni cruciali. Siamo stati pesantemente discriminati a dicembre senza guardare le dimensioni, da noi assembramenti non se ne sono mai visti. Parlate anche di noi, perché nessuno si è accorto di questa stupida decisione che ammazza una parte del commercio in questo mese dove liberate tutti, e soprattutto chi ha solo un punto piccolo dentro un centro commerciale. La ringrazio e mi scuso molto per il disturbo. Con stima, le invio un cordiale saluto”.
Valeria Norcia: “Buongiorno Senatore, con mia sorella Adriana, ho un piccolo negozio di abbigliamento a Saronno (Va).(di più snc). In trasmissione da Paolo del Debbio l’ho sentita molto vicino a noi commercianti, per questo mi permetto di chiederLe del famoso RISTORO BIS che Conte ha promesso in tempi velocissimi. Ad ora non è arrivato nulla, siamo alla frutta.Ci dia voce Lei. Grazie, cordiali saluti”.
Ci scrive Michela Voyron: “Buongiorno Gianluigi, le pongo il problema dei lavoratori stagionali invernali di cui nessuno si interessa. Abbiamo concluso la scorsa stagione il 10 marzo di quest’anno. A chi lavorava presso gli impianti di risalita, i famosi bonus non sono stati erogati perché il codice ateco era messo come trasporti, di conseguenza nulla era previsto per la categoria. Abbiamo dovuto accedere alla naspi praticamente subito e per la maggioranza di noi è finita tra maggio e giugno. Adesso non si trova lavoro, anche perché i pochi locali aperti hanno paura di eventuali nuove chiusure. In pratica siamo quasi tutti disoccupati e senza ammortizzatori sociali. Potrebbe darci una mano, non le parlo da un’anonima località turistica, bensì dalla valle di Susa. Grazie”.
Matteo Chiste ci racconta di come anche la categoria dei consulenti finanziari e assicurativi, sia stata abbandonata: “La mia categoria è rappresentata da Consulente Finanziario, Consulente Assicurativo, Agente in Strumenti di Pagamento e in Attività Finanziaria. Sono il Responsabile Regionale Trentino Alto Adige di ASSOPAM – Associazione Piccoli Agenti e Mediatori – attivi nel campo dei finanziamenti. Siamo stati esclusi dal Decreto Ristori; tenendo conto che siamo una categoria che vive di provvigioni sui contratti di finanziamento, il calo di fatturato c’è stato ma non siamo stati minimamente considerati dal Governo, trovo ciò assurdo. La crisi sanitaria ed economica c’è per tutti e non capisco perchè il Governo non ci abbia compreso. Possiamo essere considerati alla stregua di Agenti di Commercio, ma ci occupiamo di finanziamenti per clienti privati e aziendali. Analogo discorso di mancato ristoro per Consulente Finanziari e Assicurativi. Al Governo servono persone come te, che si fanno carico dei problemi degli italiani, che stanno vivendo dei periodi difficili. Speranzoso che qualcosa possa succedere, ti ringrazio e ti auguro una Buona Domenica. Se servisse altro sono a disposizione. Grazie, saluti, Matteo”.