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Distruggono le imprese che erano sane prima del lockdown. Pioggia di segnalazioni alla centrale rischi

Pubblicato il 31/05/2022 16:40 - Aggiornato il 31/05/2022 17:07

Quello che sta succedendo nel nostro Paese è sempre più drammatico e sempre più paradossale. Mentre la situazione economica peggiora e nuovi venti di recessione soffiano sull’Italia e sul continente, causando la solita, devastante richiesta di austerity da parte della Ue, migliaia di aziende italiane perfettamente sane prima dell’inizio della pandemia oggi rischiano di fallire. Questo a causa dell’avvenuta segnalazione alle centrali rischi e per l’immediata esclusione dal credito bancario a cui sono state sottoposte. (Continua dopo la foto)

E’ evidente che queste imprese, la cui condizione non presentava criticità alla data dell’11 marzo 2020, sono andate in difficoltà a causa dei lockdown e delle continue restrizioni applicate in periodo pandemico. Soprattutto, in un periodo di difficoltà indotte e delle quali non avevano alcuna responsabilità, aziende e imprenditori non sono stati adeguatamente sostenuti da Conte e Draghi. Anzi, sono stati affossati dalle scelte scellerate dei loro Governi. Ora al danno provocato dalle decisioni politiche si aggiunge anche la beffa. Sì, perché aumentando le sofferenze bancarie e le segnalazioni alle centrali rischi viene interdetto loro l’accesso al credito, con la conseguenza drammatica e scontata di inevitabili fallimenti personali e patrimoniali. (Continua dopo la foto)

Il Governo ha il dovere di salvare queste imprese attraverso un provvedimento immediato che tuteli le aziende in difficoltà a causa di eventi eccezionali. Se Draghi non interviene subito, possiamo pensare che la sua intenzione sia di aiutare ancora una volta le multinazionali e i centri di potere finanziario, che già stanno facendo razzia di beni sul nostro territorio, ad acquisire anche le nostre imprese in difficoltà per trasformare definitivamente l’Italia in una colonia senza più tradizioni, ricchezze, possibilità future.
Paolo Bianchini, Presidente MIO Italia e Responsabile Dipartimento Turismo Italexit