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“Invieremo una falange di soldati”. La guerra si allarga: chi interviene in aiuto di Putin

Pubblicato il 20/01/2023 10:02

Il conflitto fra Russia e Ucraina rischia di allargarsi presto, coinvolgendo nuovi Paesi. Questa la sensazione dopo che una fonte bielorussa considerata molto vicina al circolo del presidente Alexander Lukashenko ha rivelato al Corriere della Sera quanto potrebbe accadere nelle prossime ore: con Vladimir Putin in cerca di soldati per aumentare lo sforzo bellico, la Bielorussia sarebbe già pronta a correre in soccorso di Mosca. “Putin ha visitato Lukashenko a Minsk il 19 dicembre e poi lo ha ricevuto a San Pietroburgo otto giorni dopo – ha rivelato il Corriere – Da allora non solo Wagner ha avuto il permesso di reclutare nelle prigioni bielorusse alle stesse condizioni di amnistia dei detenuti russi, ma ha anche un’altra compagnia privata di mercenari chiamata Redut che fa capo a Gennady Timochenco, oligarca del petrolio russo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Con questa strategia, Lukashenko starebbe così fornendo l’aiuto promesso a Putin senza però andare incontro a pericolose di rivolte interne. Il clima non era infatti dei migliori negli ultimi giorni, con il rischio di proteste dietro l’angolo. Il tentativo del presidente di giustificare un eventuale intervento con la paura di “un’invasione polacca” non aveva infatti convinto l’opionione pubblica. (Continua a leggere dopo la foto)

Soldati dalla Bielorussia pronti a entrare in guerra in Ucraina

Stando a quanto rivelato al Corriere dalla fonte vicina a Lukashenko, una falange sarebbe pronta a correre in soccorso della Russia. Composta in parte da detenuti, ma soprattutto da uomini dell’esercito regolare. “Il presidente ha ottenuto l’ok ai combattimenti da appena 5mila soldati bielorussi, forze speciali per lo più, che, ovviamente, verrebbero strapagati e non gettati sui campi minati davanti ai mortai ucraini come i normali coscritti”. (Continua a leggere dopo la foto)

soldati bielorussia guerra ucraina

Sempre secondo le indiscrezioni, Lukashenko si sarebbe giustificato con Putin per il contributo ridotto alla causa spiegando di non poter rinunciare al suo esercito di circa 50mila uomini, necessari per sedare eventuali disordini interni. Si sarebbe quindi arrivati a un compromesso, con i bielorussi (che potrebbero essere alla fine 45mila) schierati in seconda linea, con compiti logistici e di polizia.

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