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“Morti raddoppiate rispetto all’anno scorso”. L’inquietante conferma delle compagnie assicurative

Pubblicato il 09/09/2022 20:45

Secondo i dati di 20 delle 21 principali compagnie di assicurazione sulla vita degli Stati Uniti, le richieste di risarcimento in caso di decesso di adulti in età lavorativa per polizze vita collettive hanno registrato un’impennata ben oltre i livelli previsti l’estate e l’autunno scorsi. Un rapporto della Society of Actuaries, che ha analizzato 2,3 milioni di richieste di risarcimento per decesso presentate alle compagnie di assicurazione sulla vita, dice che le richieste di risarcimento per adulti di età compresa tra i 35 e i 44 anni sono state superiori del 100% rispetto al previsto nei mesi di luglio, agosto e settembre 2021. Numeri che parlano da soli.
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Come dicevamo, il rapporto in questione ha preso in esame le richieste di risarcimento per morte presentate nell’ambito di polizze vita collettive durante i 24 mesi della pandemia COVID-19, da aprile 2020 a marzo 2022. I ricercatori hanno utilizzato i dati dei tre anni precedenti la pandemia per stabilire una base di riferimento per i decessi previsti. Ebbene, i risultati parlano chiaro: mentre la COVID-19 ha avuto un ruolo nella maggior parte dei decessi in eccesso per gli adulti di età superiore ai 34 anni durante i due anni della pandemia, il contrario si è verificato per i più giovani. Per le persone di 34 anni e più giovani, il numero di decessi in eccesso non legati alla COVID è stato superiore a quello dei decessi legati alla COVID. Nondimeno, nel terzo trimestre dello scorso anno, i decessi nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni sono stati del 78% superiori al livello previsto e, per le persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni, dell’80% superiori al previsto. Per gli adulti di età compresa tra i 55 e i 64 anni, l’eccesso di mortalità è stato del 53% superiore al valore di riferimento, come riportato da The Epoch Times.
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La Society of Actuaries (SOA) ha chiesto a tutte le 20 compagnie di assicurazione vita partecipanti come determinano la causa del decesso ai fini della registrazione dei sinistri. Delle 18 che hanno risposto, 17 hanno dichiarato di indicare la COVID-19 come causa del decesso se è presente sul certificato di morte, mentre otto delle 18 hanno detto di andare oltre, comunicando con i parenti e il medico legale e consultando altre fonti per cercare di determinare la vera causa del decesso. Una compagnia di assicurazioni sulla vita ha dichiarato di aver registrato la COVID-19 come causa di morte solo quando è stato possibile determinare che fosse la causa primaria del decesso su un certificato di morte. Inoltre, il rapporto rileva che i cosiddetti “colletti bianchi” hanno registrato il maggior numero di decessi in eccesso nei due anni presi in esame. Questo gruppo, che comprende contabili, avvocati, programmatori di computer e la maggior parte degli altri lavori svolti in ufficio, ha registrato il 23% di decessi in più rispetto al previsto.
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Edward Dowd, un gestore di hedge fund che ha studiato l’eccesso di mortalità negli ultimi mesi e ha un libro di prossima pubblicazione sull’argomento intitolato “Cause Unknown”, afferma che il tasso di mortalità tra i giovani è allarmante. Ha sottolineato che l’eccesso di mortalità ha raggiunto il picco nel periodo in cui l’amministrazione Biden ha reso obbligatorio il vaccino COVID-19 e le aziende si sono affrettate a rispettarlo. “Temporalmente, in quel periodo di tre mesi, il cambiamento è stato tale che si è verificato qualcosa”, ha detto. “Sappiamo tutti cosa è successo in agosto, settembre e ottobre. Sono stati i mandati di Biden del 9 settembre e molte aziende hanno anticipato questi mandati”.
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Proprio il 9 settembre 2021, il presidente Joe Biden ha imposto il vaccino COVID-19 ai dipendenti federali e agli operatori sanitari delle strutture certificate da Medicare e Medicaid. Lo stesso giorno, il presidente ha incaricato l’Occupational Safety and Health Administration (OSHA) di implementare l’obbligo vaccinale a livello nazionale per le aziende private con 100 o più dipendenti. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha poi bocciato l’obbligo imposto dall’OSHA a gennaio, permettendo però che l’obbligo per gli operatori sanitari rimanesse in vigore. Questo a portato circa il 90% degli americani di età pari o superiore ai 18 anni ad essere nelle condizioni di aver ricevuto almeno la prima dose di uno dei vaccini COVID-19, e il 77% aveva ricevuto sia la prima che la seconda dose.
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Il dottor Robert Malone, medico e ricercatore a cui si deve l’invenzione della tecnologia dell’mRNA per l’uso nei vaccini, afferma che l’eccesso di mortalità deve essere sempre studiato per determinare se un vaccino o un farmaco è davvero sicuro. “L’eccesso di mortalità dovrebbe essere un segnale, un fattore scatenante”, ha dichiarato a The Epoch Times. “Quando vediamo un eccesso di mortalità di questo tipo – in pratica se si sta conducendo una sperimentazione clinica e si nota questo tipo di eccesso di mortalità, si interrompe la sperimentazione. E si indaga sulla causa prima di procedere. E se si sta commercializzando un farmaco, in genere, con questo tipo di dati, si sospende la distribuzione del farmaco fino a quando non si è in grado di individuare la causa del problema.

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