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Arriva la scialuppa azzurra: se i 5S si spaccano sul Mes, in soccorso del governo arriva Berlusconi

Pubblicato il 20/04/2020 15:08

Un passaggio delicatissimo dalle conseguenze difficilmente prevedibili, quello che aspetterà ora Giuseppe Conte. Un Consiglio Europeo in cui il premier dovrà mostrare i muscoli, insistendo sulle rivendicazioni italiane. E che potrebbe portare a un vero e proprio terremoto: una diversa maggioranza con Forza Italia pronta a venire in soccorso del governo giallorosso in caso di frattura del Movimento Cinque Stelle. L’ipotesi ha preso a circolare in queste ore e agita non poco Palazzo Chigi. Nodo cruciale, neanche a dirlo, il Mes.

Intorno al Meccanismo Europeo di Stabilità si gioca una partita tutt’altro che semplice. Mettiamoci l’anima in pace: il Fondo Salva-Stati sarà sicuramente presente nel pacchetto che Bruxelles presenterà ai Paesi membri. In formula teoricamente light, destinato alle spese sanitarie, ma non per questo meno insidioso qualora l’Italia dovesse trovarsi a farvi ricorso. Conte insisterà perciò, ingoiato il boccone amaro, sulla necessità di affiancargli altri, più efficaci strumenti, a partire dal Recovery Found, surrogato degli eurobond che il premier spera di strappare ai “falchi” del Nord.

Sul Recovery Found Conte punta le sue chance di tenere in piedi il governo così com’è oggi composto: in caso contrario, sarà difficile convincere il Movimento Cinque Stelle della bontà di un piano europeo che prevede il Mes e poco altro. E a quel punto la spaccatura sarebbe quasi inevitabile. Con un ulteriore problema: se anche il Recovery Found dovesse essere inserito nel programma Ue per la lotta al coronavirus, i tempi potrebbero essere lunghi, troppo per un’Italia che ha necessità di rialzare la testa il prima possibile.

Dovessero allungarsi i tempi, non resterebbe altro da fare che portare in Parlamento l’alternativa sull’attivazione o meno del Mes. Al voto potrebbe succedere di tutto, con Silvio Berlusconi che a quel punto giocherebbe un ruolo chiave per la tenuta stessa dell’esecutivo. L’ex premier, d’altronde, ha già ripreso a parlare di opposizione costruttiva e responsabilità comune, passaggi che sembrano tutto fuorché casuali.

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