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Lockdown indiscriminato! Imprenditori presentano ricorso al Tar contro il governo

Pubblicato il 05/05/2020 19:47 - Aggiornato il 05/05/2020 19:48

Alla fine tutti i nodi vengono al pettine anche in un Stato dove sembra che di pettini ce ne siano pochi. E così capita che 5 imprenditori decidano di intraprendere la strada delle azioni legali, presentando ricorso d’urgenza al Tar del Lazio, contro il Dpcm con il quale il presidente Giuseppe Conte ha prorogato la riapertura delle loro attività. 

Lo racconta il sito “Adnkronos”. A sostenere l’iniziativa è l’associazione “imprenditore non sei solo” preseduta da Paolo Ruggeri e il suo team di avvocati. La richiesta avanzata è quella di “sospendere le misure che prorogano la chiusura indiscriminata delle attività laddove è possibil riuscire a garantire le procedure di sicurezza. L’accusa mossa al governo verte su due punti: violazione del principio costituzionale di “non discriminazione ed eccesso di delega dai poteri conferitigli per il mancato rispetto dei limiti di adeguatezza e proporzionalità previsti”.

Ruggeri spiega: “Il Governo ha disciplinato un ambito coperto da riserva di legge con un atto di natura amministrativa, quale è appunto il Dcpm e non ha tenuto conto della situazione delle singole regioni. E ha disciplinato allo stesso modo la chiusura di locali ed esercizi commerciali sia in quelle con un numero trascurabile di contagi, sia in quelle in cui la diffusione del virus è ancora alta. Ha discriminato categorie che, invece, potrebbero ripartire nell’osservanza delle distanze e delle altre misure di sicurezza”.

Imposibile continuare a sostenere la situazione. Per gli imprenditori i ricavi sono bloccati, i costi restano fissi e i debiti aumentano: affitti, utenze e forniture ordinate a suo tempo. A queste condizioni ulteriori “4 settimane di chiusura sono un tempo infinito” e determinante per il fallimento di molte piccole e medie attività.

La pazienza ha un limite e qui il limite si è largamente superato. Il presidente dell’associazione spiega che questo è il primo di una lunga serie di altri ricorsi già in programma. Le pmi che hanno deciso di presentare ricorso vivono una situazione disperata: “Noi restiamo molto sensibili alle esigenze sanitarie, non vogliamo ingolfare il Tar”, ma tra debiti che si accumulano e soldi promessi dal governo di promettopoli, che tardano ad arrivare, la situazione è insostenibile.