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Le mani degli usurai sulle imprese italiane: 40 mila attività sotto attacco

Pubblicato il 21/04/2021 09:58

Abbandonati da un governo che continua a promettere aiuti che non arrivano mai, costretti a non lavorare da limitazioni e restrizioni, persino derisi da certa sinistra che un tempo era dalla parte dei più deboli e che oggi condanna le proteste di chi non ce la fa più ad arrivare a fine mese. E finiti così, nell’indifferenza generale, nel mirino della criminalità, pronta a sfruttare la ghiotta occasione. Stando all’ultimo rapporto pubblicato da Confcommercio, infatti, il numero di imprenditori che dal 2019 a oggi ritiene aggravato il fenomeno dell’usura è aumentato del 14%. Il segnale di un pericolo già concreto, tangibile.

Le mani degli usurai sulle imprese italiane: 40 mila attività sotto attacco

Sempre stando ai dati raccolti nel dossier, le imprese a immediato e grave rischio in Italia sono circa 40 mila, distribuite tra il settore del commercio, della ristorazione e dell’alloggio, tra i settori più colpiti dalla crisi e meno sostenuti dal mondo della politica in quest’ultimo anno. Un imprenditore su dieci ha raccontato di aver avuto “un’esperienza diretta” con l’usura o di aver subito pressione per vendere la propria azienda, mentre 295 mila sono in crisi di liquidità perché non sono riusciti a ottenere prestiti, o soltanto per cifre minime.

Le mani degli usurai sulle imprese italiane: 40 mila attività sotto attacco

E così, in occasione della Giornata della Legalità, Confcommercio ha lanciato l’allarme verso un dramma purtroppo estremamente attuale, con criminali pronti a muoversi negli spazi vuoti lasciati dallo Stato che continua a non fornire indennizzi adeguati e tempestivi a chi, a causa delle restrizioni, ha visto crollare le proprie entrate e si trova ora in situazioni di grave difficoltà economica. Senza fatturato, senza liquidità e senza credito, gli imprenditori diventano così “facili prede per la criminalità organizzata e per la pratica dell’usura”.

Un allarme condiviso anche dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Quella che prometteva guerra agli italiani, con un esercito di poliziotti e carabinieri schierati per le strade a controllare il rispetto delle restrizioni. E che ora, forse improvvisamente illuminata, si rende conto della difficoltà gravissime in cui versano i nostri imprenditori: “Lo scenario è di grande interesse per le mafie, che sono capaci di adattarsi ai cambiamenti di scenario economico e intercettare le risorse messe in campo per sostenere l’economia. La criminalità organizzata è in grado di mettere in piedi una sorta di welfare alternativo per le famiglie, che poi restano incastrate nell’ingranaggio”.

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