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Via il Canone Rai e il tetto pubblicitario: cosa prevede il Ddl presentato al Senato

Pubblicato il 18/07/2019 08:46 - Aggiornato il 18/07/2019 09:40

Se vi venisse chiesto: siete disponibili a vedere un po’ più di pubblicità ma non pagare il canone RAI? Cosa rispondereste? La maggior parte degli italiani esulterebbe e si liberebbe volentieri di una tassa obbligatoria da sempre detesta. E proprio su questa scia, il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Vigilanza Rai, Gianluigi Paragone, ha annunciato in una nota che è stato presentato “un nuovo disegno di legge che va in questa direzione. In attesa di fare una vera e propria riforma della Rai e del mercato pubblicitario, a partire dagli OTT, vogliamo aiutare le famiglie italiane abolendo il canone”.

Paragone continua spiegando la proposta: “Ovviamente, questo comporta l’inevitabile scelta di eliminare anche il tetto pubblicitario dando il via a una vera e propria concorrenza, che oggi non c’è, tra il servizio pubblico, Mediaset, La7 e tutti gli attori privati del mercato radiotelevisivo. Questo è lo spirito del disegno di legge che ho presentato in Senato”.

Parallelamente, Paragone ha anche lanciato un sondaggio sulla sua pagina Facebook per testare gli umori dei cittadini, stuzzicando la rete su una questione che sta a cuore (per non dire altrove) a molti. I numeri fin qui sono tutti a favore della nuova legge.

La domanda che il senatore dei 5 Stelle ha posto è proprio quella con cui abbiamo iniziato l’articolo: “Siete disponibili a vedere un po’ più di pubblicità ma non pagare il canone RAI?”. Le percentuali per il sì sono altissime, arrivano a sfiorare il 90%. Anche leggere i commenti al post aiuta per inquadrare la situazione.

Un utente ad esempio fa notare: “Il canone, di per sé è un furto legalizzato, quando noti i palinsesti di programmi che durano da settembre a giugno e poi vedi repliche su repliche”. Qualcun altro sottolinea: “Finalmente qualcuno che prende la decisione giusta: basta canone”.

Del resto, far risparmiare i cittadini e proiettare la Rai nel futuro, oltre a essere un atto di coraggio, pare essere una scelta di buonsenso.

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