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Autostrade senza controlli: dalle concessionarie solo spiccioli per la manutenzione

Pubblicato il 31/07/2019 10:39

Controlli soltanto a parole, senza nessuna vera e propria verifica. Una situazione andata avanti fino al drammatico crollo del Ponte Morandi, una tragedia che ha sconvolto Genova e l’Italia e che ha riportato l’attenzione sul tema della manutenzione, come purtroppo accade spesso sempre e solo dopo drammi così terribili. Un quadro assurdo quello che emerge da un’indagine compiuta dall’Autorità nazionale anticorruzione, che ha inviato una segnalazione al governo e alle due rami del Parlamento per evidenziare come le concessionarie del servizio autostradale abbiano avuto finora vita facile, facilissima, senza troppi intralci dalla classe politica.

Il risultato della quasi totale assenza di controlli da parte dei precedenti esecutivi? Gli investimenti nella manutenzione delle infrastrutture, a partire da ponti e viadotti, sarebbero poco più del 2% del budget delle società. L’Anac ha deciso di effettuare controlli proprio a partire dalla tragedia del Ponte Morandi dello scorso 14 agosto, scoprendo così che dalle relazioni del 2016 fatte dal Ministero delle Infrastrutture risulterebbe come le aziende abbiano investito meno del 90% della somma destinata teoricamente alla prevenzione.

L’obbligo di effettuare verifiche sugli edifici di interesse strategico e sulle principali opere infrastrutturali era stato introdotto dal governo Berlusconi nel 2003. Senza che, però, nessuno si occupasse realmente di farlo rispettare. Alla richiesta di spiegazioni dell’Anac, 19 delle 22 aziende concessionari autostradali italiani hanno tentato di giustificarsi parlando di burocrazia confusa, competenze non del tutto chiare, giustizia lenta. Una criticità che il presidente Raffaele Cantone aveva segnalato all’attuale ministro Danilo Toninelli.

Da qui lo svolgimento di indagini approfondite che hanno dimostrato come Benetton & co. abbiano effettuato spese minime per la manutenzione, “mediamente il 2,2% della somma prevista”. Una situazione insostenibile sulla quale sono stati ora richiesti rapidi interventi. Per evitare che siano necessarie nuove tragedie prima di indignarsi ancora.

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