La vita è una questione di priorità. Qual è la priorità dell’Unione europea? Chi pensa al rincaro dei costi energetici, al conflitto tra Israele e Hamas o a quello in Ucraina o, ancora, all’inflazione galoppante e all’impoverimento della classe media, sbaglia. Alle varie emergenze se ne è aggiunta un’altra di cui finalmente Bruxelles pare, assai faticosamente, accorgersi: la priorità sono i migranti, e lo sostiene la baronessa von der Lyen in persona. E, trattandosi di “una priorità”, occorrono “più soldi per affrontare il dramma dei migranti”. Il sillogismo della presidente della commissione europea è il seguente: “La migrazione è una priorità. La migrazione ha bisogno di una risposta europea. E questo ha bisogno di finanziamenti. Quindi abbiamo bisogno di un aumento dello strumento di finanziamento”. I cittadini europei, stremati dalla crisi, o quelli – tantissimi – falliti per le chiusure in epoca Covid-19? Possono aspettare, evidentemente. Se non possiamo non dirci d’accordo nel merito di una necessaria risposta al fenomeno epocale delle migrazioni, è la soluzione proposta, come vedremo, che suscita perplessità. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
>>> Von der Leyen e Mario Draghi, destini (e poltrone) incrociati: ecco dove li vedremo presto
>>> Vanno al ristorante e i figli fanno confusione, ma quando arriva il conto finisce male: “È la tendenza nokids”
Von der Leyen: “Con guerre flussi verso Ue possono crescere, serve risolutezza” #europa #migranti pic.twitter.com/FVrEQA7bQm
— Agenzia VISTA (@AgenziaVISTA) October 27, 2023
La priorità di Bruxelles
Ancora riprendendo quanto scritto dal Corriere della sera dopo l’ultimo Consiglio europeo, Ursula von der Lyen ha fatto riferimento a un quadro mondiale totalmente stravolto rispetto a una programmazione superata dai tempi: “Dovremmo tenere presente che quando il Quadro finanziario pluriennale – ha dichiarato a margine della riunione tra i leader dei 27 Paesi Ue – è stato progettato e deciso eravamo nel 2020. Conoscete tutti da allora la crisi che abbiamo vissuto: la pandemia, una grave crisi economica è stata appena evitata. Abbiamo una grande guerra terrestre in Europa, abbiamo attraversato una grave crisi energetica. Abbiamo il più alto afflusso di migranti dalla crisi migratoria del 2015 e ora dalla crisi in Medioriente. In altre parole, il mondo è un posto completamente diverso rispetto al 2020”. Insomma, secondo l’Ursula-pensiero: “I migranti sono spinti a cercare una vita migliore a causa di guerre e conflitti e giungono sulle nostre coste in numero maggiore. A tutte queste sfide l’Unione europea deve reagire e agire unita e risoluta”, specie ora che la guerra a Gaza potrebbe aumentare gli sbarchi sulle nostre coste. Ci dobbiamo concentrare, ora, “soprattutto sulla prevenzione delle partenze dei migranti irregolari”. Ovvero, ancora nelle parole di von der Lyen: “Dobbiamo aumentare la cooperazione, aumentare la sensibilizzazione con i Paesi di origine e di transito con cui dobbiamo costruire accordi di partnership molto più completi”. Eppure, il disastro di un progetto analogo con la Tunisia, Paese di transito, è così recente che Ursula non può averlo dimenticato. I soldi regalati a Tunisi a cosa sono serviti? A nulla. Mentre, a riguardo della migrazione irregolare, ecco la posizione dell’Unione europea: “L’anno scorso sono arrivati nel nostro mercato del lavoro 3,7 milioni di immigrati legali, un dato molto positivo. La migrazione legale è importante per i nostri Paesi”. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Ecco come la Cgil gonfia le sue casse”. La denuncia de Il Giornale: “Svelato il trucco”, nuova bufera su Landini
Le altre priorità
Invece, in merito ad altre priorità, la presidente della Commissione Europea ha ribadito, in conferenza stampa, la decisione di disattivare la clausola di salvaguardia per quanto riguarda i conti pubblici dei singoli stati, tema che riguarda da vicino l’Italia visto l’enorme debito pubblico di cui dispone. Ursula von der Leyen, poi, ha assicurato che “continueremo a fornire armi e munizioni all’Ucraina, annunciando che Bruxelles sta preparando il dodicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca.
Potrebbe interessarti anche: “C’era sangue dappertutto”, ragazzo disabile pestato e rapinato. È allarme microcriminalità: città nel caos