Mentre la lotta ai cambiamenti climatici prende un posto di rilievo nelle agente dei leader di tutto il mondo, l’Italia mostra i suoi due volti in tema di ambiente. Quello di Trento, che si aggiudica la classifica di Ecosistema urbano, il rapporto di Legambiente e Ambiente Italia, precedendo Mantova e Bolzano come città più green del Bel Paese. E quello di Catania, all’opposto, che occupa l’ultima posizione in graduatoria (Vibo Valentia e Siracusa restano escluse dalla graduatoria per insufficienza di dati a disposizione).
La situazione generale, nel complesso, resta però preoccupante: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, infatti, l’Italia aveva avuto nel 2016 il primato fra gli Stati della Ue per morti premature da biossido di azoto e da ozono, rispettivamente 14.600 e 3.000. Cresce, a fronte di tendenze così negative, l’interesse delle giovani generazioni verso la sostenibilità ambientale, come d’altronde in tutto il mondo anche grazie all’impegno di Greta Thunberg e dei suoi scioperi per il clima che hanno coinvolto studenti a ogni latitudine.
Nello stilare la sua classifica, Legambiente ha tenuto presente una serie di voci come l’accesso ai sistemi di trasporto e a spazi verdi pubblici sicuri, la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti, l’efficienza delle risorse, la sicurezza stradale. Ad avvicinarsi di più al punteggio ideale di 100 è stata quest’anno la città di Trento, che ha ottenuto un punteggio di 81,20 lasciandosi alle spalle Mantova e Bolzano, rispettivamente a 80,59 e 76,40. Un podio dai valori decisamente superiori a quelli dell’edizione 2018, che vide Mantova imporsi con 78,14.
Trento conferma così un trend che la vedeva in costante ascesa in graduatoria (l’anno scorso era quarta) grazie al suo impegno per il miglioramento nella raccolta differenziata, nel sistema del trasporto pubblico, nel ricorso alle energie rinnovabili, in una rete idrica che limita efficacemente le dispersioni. A livello generale, Ecosistema Urbano rileva un miglioramento dell’aria, almeno per quanto riguarda le concentrazioni di polveri sottili e il biossido di azoto, per le quali si distinguono in positivo diversi centri meridionali medio-piccoli.
Sul versante idrico la buona notizia è la riduzione dei consumi, a fronte di perdite della rete stabili, ma sempre molto alte. Ancora risultati al rialzo per la raccolta differenziata, passata in un anno dal 50,4 al 54,3% di media, con la punta di Ferrara che raggiunge quota 86.
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