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Verbali covid, Conte dice la verità? I conti non tornano nel racconto sulla mancata zona rossa

Pubblicato il 17/08/2020 09:16 - Aggiornato il 17/08/2020 09:20

Il 9 marzo l’Italia intera si ritrova in lockdown, ma sembrerebbe che prima di quel giorno sia stato perso tempo prezioso. Troppe le incongruenze e contraddizioni della ricostruzione dei fatti che emergono. In tanti si stanno chiedendo se il premier stia raccontando la verità sulla mancata zona rossa, riferisce huffingtonpost.it

L’8 agosto, dopo la pubblicazione ‘forzata’ del verbale del Cts, Conte dichiara: “Del verbale del 3 marzo sono venuto a conoscenza il giorno 5”. Mentre il ministro Speranza afferma: “Ho saputo del verbale il giorno successivo. E il 5 l’ho trasmesso a Conte”. 

SI tratterebbe della più grande e agghiacciante dimostrazione di quanto sia lenta e dannosa la nostra burocrazia. “Tutte le agenzie di stampa, i siti giornalistici e le tv riferirono la proposta del Cts sulla zona rossa di Bergamo già la stessa sera del 3 marzo”. Gli unici a non sapere nulla erano il premier e il ministro della Salute?

La storia non regge. Oltre al fatto che le date non combacino, a smentirlo sono perfino le sue stesse parole. Perchè quattro mesi fa Conte aveva dichiarato al Fatto Quotidiano un’ altra versione: “Il 3 marzo il Cts propone una zona rossa per Alzano e Nembro. Chiedo agli esperti di formulare un parere più articolato. Mi arriva la sera del 5 marzo e conferma l’opportunità di una cintura rossa per Alzano e Nembro. Il 6 marzo decidiamo di imporla a tutta la Lombardia. Il 7 arriva il decreto”. 

Di fatto se avesse appena saputo, giorno 5 marzo, ultima versione fornita da Conte, che “i suoi scienziati gli indicavano di mettere le massime misure restrittive a Bergamo, come sarebbe possibile che contemporaneamente nella zona già risultavano arrivare 370 fra carabinieri, poliziotti, finanzieri e soldati, per sigillarla? 

Nella giornata del 5 marzo infatti arrivano ad Alzano e Nembro numerosi reparti di forze dell’ordine da tutta la Lombardia. Nel primo pomeriggio cominciano i sopralluoghi. È stabilita perfino l’ora esatta e il posto del concentramento da dove partiranno le pattuglie per il blocco simultaneo delle strade. I reparti prendono alloggio in due alberghi, a Osio Sotto e Verdellino.

Tutto a insaputa del premier? Lo decideranno i magistrati.