Continua l’agitazione, forte, intorno al mondo dei vaccini e alle conseguenze potenzialmente pericolose che potrebbero derivare dalla loro somministrazione ai pazienti. Un argomento che inizialmente si è tentato di sminuire, anche per giustificare i governi che nel frattempo avevano coperto d’oro i colossi del settore farmaceutico, e che però ora è tornato a occupare le pagine dei giornali per il possibile stop, in via definitiva, ad alcune delle dose al momento in circolazione.

Nel mirino degli studiosi americani ci sono da tempo due farmaci tra quelli utilizzati in questi mesi, AstraZeneca e Johnson & Johnson, associati ad alcuni casi di trombosi sospette che hanno portato alla morte di pazienti in tutto il mondo. Anche la campagna vaccinale europea, però, rischia di piombare presto nel caos: in un’intervista televisiva il ministro francese dell’Industria Agne’s Pannier-Runacher ha definito “fortemente probabile” il non rinnovo da parte dell’Unione europea dei contratti dei vaccini di AstraZeneca, privilegiando la stipula di ulteriori accordi con Pfizer e Moderna.

L’esponente del governo Castex si aspetta che i vaccini di Novavax e Sanofi siano pronti nella seconda parte di quest’anno. Per quanto riguarda la campagna di vaccinazioni in Francia, Pannier-Runacher prevede di poter vaccinare i giovani fra i 12 e i 18 anni in vista della ripresa scolastica del prossimo autunno. C’è, dunque, la seria possibilità che il farmarco anglo-svedese vada incontro a un definitivo stop da parte delle autorità europee, come già filtrato nelle scorse ore.

Un problema non da poco, considerando che nel frattempo Bruxelles aveva puntato forte sul vaccino e rischia ora di vedere rallentare ulteriormente una campagna di somministrazione già partita come peggio non si potrebbe, tra ritardi ed errori di ogni sorta. E con la seria possibilità che presto si aggiungano altri problemi, proprio mentre il Regno Unito festeggia invece il ritorno a una pseudo-normalità.
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