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Vaccino antinfluenzale, dosi carenti e attese lunghissime. Rischio dei più fragili di rimanere scoperti

Pubblicato il 07/10/2020 13:58

Menomale che dicono che l’Italia rappresenti un modello da seguire nella gestione dell’emergenza e che con l’autunno dovevamo essere pronti per l’arrivo di una potenziale seconda ondata. Se questo vuol dire essere pronti…

Le liste di attesa sono infinite e le dosi sono carenti. Fare il vaccino antinfluenzale quest’anno è “più complicato che mai”, riferisce affaritaliani.it.

Quella che Repubblica definisce come una “delicatissima operazione sanitaria, che deve proteggere il maggior numero possibile di persone dalla malattia stagionale e che è partita da solo un paio di giorni in alcune Regioni”, ha una lunga serie di problemi a livello organizzativo. “Già adesso vengono presi appuntamenti per fare l’iniezione a novembre. A breve ci sono da aspettarsi liste di attesa ancora più lunghe”.

Inoltre, poiché ci sono difficoltà nell’approvvigionamento delle dosi, c’è il rischio di non riuscire a vaccinare tutti coloro i quali invece lo necessiterebbero. Rifacendosi un po’ ai numeri, in Italia le “persone con più di 60 anni -e tra loro c’è la maggior parte di pazienti con malattie croniche e altri problemi che richiedono la vaccinazione- sono circa 15,5 milioni”. Non solo persone a rischio, “quest’anno le richieste ai medici di famiglia sono in aumento, anche da parte di chi in passato non si vaccinava”, racconta la Repubblica.

La corsa ai vaccini è un fenomeno già così evidente che la regione Lazio “ha proposto di fare il vaccino nelle farmacie”. Questo ha provocato le polemiche dei medici e ha posto la questione al Comitato tecnico scientifico che ha subito bocciato l’ipotesi: “Quando si fa un vaccino deve esserci sempre un medico”. Le farmacie dal loro canto lanciano la polemica legata alla campagna vaccinale. “I titolari da oltre un mese denunciano che quest’anno non ci sono dosi a pagamento per chi non è a rischio perché sono state comprate tutte dalle Regioni”.