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“Diagnosi sbagliate e studi parziali”. La scoperta dei ricercatori Usa sui vaccini: cosa non ci hanno detto

Pubblicato il 13/01/2023 11:06 - Aggiornato il 13/01/2023 11:09

Diverse centinaia di eventi avversi legati alla somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna dei quali si è iniziato a parlare soltanto ora. Resi noti dalle pubblicazioni della testata americana The Epoc Time, che dopo una richiesta ufficiale fatta ai Center for disease control and prevention (Cdc), l’autorità sanitaria statunitense, è riuscita a ottenere la documentazione relativa ai casi. A settembre, i Cdc avevano ammesso di non aver ricevuto nessuna segnalazione in merito attraverso il programma per la sicurezza Usa, un passaggio che aveva sollevato non pochi dubbi e polemiche. Oggi, ecco arrivare la verità, con tanti casi di complicazioni successive all’inoculazione, talvolta anche gravi, resi noti. Un importante passo avanti per capire quali siano davvero i rischi delle somministrazioni di massa volute negli ultimi mesi dai governi, a fronte di benefici che sembrano sempre più ridotti ora che il Covid fa sempre meno paura. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Vaccino e miocardite, ecco qual è la causa”. Lo studio che conferma tutto: cosa succede nel corpo

Vaccini e miocarditi: ricerca Usa

Un problema ancora strettamente attuale. Il professor Vinay Prasad del dipartimento di epidemiologia dell’Università della California, insieme a un team di ricercatori, ha realizzato un’ampia revisione di articoli usciti sul tema vaccini e miocarditi. Sottolineando come la maggior parte degli studi in merito fossero incompleti: su 758, solo il 28% dei documenti prendeva in considerazione fattori come età, numero di dosi ricevute e tipo di farmaco inoculato. L’incidenza delle miocarditi, nelle ricerche effettuate con maggior rigore, “variava da 8,1 a 39 casi ogni 100 mila persone”. (Continua a leggere dopo la foto)

Un’incidenza che però, secondo Prasad, varia in base al numero di fattori di rischio presi in considerazione: “Sembra inappropriato utilizzare stime di incidenza di miocardite non stratificate o ampie, quando si mette a punto una politica di vaccinazione giovanile”. Stando ai dati del Vaers (un programma statunitense per la sicurezza dei vaccini) nella fascia d’età tra i 12 e i 15 anni sarebbero stati documentati 4,64 casi per 100.000 dosi. (Continua a leggere dopo la foto)

Vaccini miocarditi ricerca Usa

Sempre secondo il Vaers, gli uomini in età inferiore ai 40 anni che avevano ricevuto una seconda dose di Pfizer o Moderna “riportavano la più alta incidenza di miocardite. Ci sono cinque studi che evidenziano un’incidenza superiore a 10 casi per 100 mila persone negli uomini di età compresa tra i 12 e i 19 anni dopo la seconda dose di Pfizer”.

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