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Vaccinazione infinita! Il direttore dell’Aifa parla (del marketing del vaccino) e attacca il governo e Meloni

Pubblicato il 02/01/2023 10:34 - Aggiornato il 21/01/2023 07:45

Nicola Magrini sarà ancora per il mese di gennaio direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco che il governo Meloni ha stravolto forse anche in seguito alle polemiche collegate alla gestione della pandemia Covid in Italia. È stata infatti abolita la figura del direttore generale, appunto, e i poteri sono più in mano a un presidente e un consiglio d’amministrazione. Magrini, dunque, non può che essere quantomeno infastidito dal nuovo esecutivo e dalle sue scelte: “Siamo uno dei paesi più vaccinati al mondo, e con i vaccini migliori. Ma non dobbiamo sederci sugli allori. Non si vive di rendita e la campagna deve essere proseguita”. Inizia così la sua intervista a Repubblica (e ti pareva) in cui fa di nuovo da sponsor ai vaccini e prende di petto la Meloni. Scrive Repubblica a margine delle dichiarazioni del presidente Aifa, certificando l’ormai palese avversione degli italiani alle punturine imposte per 2 anni da Conte, Draghi e Speranza: “Di vaccini, nel frattempo, l’Italia ha i frigo pieni, ma le braccia vuote”. Fra le persone a rischio per ragioni anagrafiche, infatti, a fare la quarta dose è stato solo il 43% con più di 80 anni, il 30% della fascia fra i 70 e i 79 e – udite udite – meno del 19% della fascia 60-69. (Continua a leggere dopo la foto)

Le vaccinazioni sono ferme da mesi. Commenta Magrini: “Non c’è confronto fra noi e la Cina. Siamo vaccinati molto di più e soprattutto meglio, anche se dalla Cina non arrivano dati puntuali e affidabili. Però in Italia ci sono dei buchi importanti nelle fasce al di sopra dei 60 anni. Alle persone a rischio suggerisco di andarsi a vaccinare in massa, magari approfittando della maggiore presenza dei familiari, che in questi giorni di festa li possono accompagnare”. Un richiamo, soprattutto durante la stagione invernale, è importante, è il leitmotiv di questi giorni, unito alla solita cantilena del vaccinarsi per proteggere gli altri. Quanto alla quinta dose, Magrini dice: “Non mi concentrerei sui numeri. Quarta o quinta dose che sia, le persone a rischio dovrebbero fare un richiamo dopo 4-6 mesi dall’ultima vaccinazione o da un contatto col virus”. Con tutte le ricerche sugli effetti collaterali che stanno venendo fuori, Magrini parla di vaccinarsi ogni 4/6 mesi, spalancando le porte a una vaccinazione infinita che non farebbe altro che mandare in tilt il nostro sistema immunitario e la nostra salute. Non fanno riferimenti nell’intervista, infatti, al boom di morti per malori improvvisi degli ultimi 2 anni e nemmeno al boom di tumori, sempre nello stesso lasso di tempo. (Continua a leggere dopo la foto)

Magrini tira dritto: “Chi non è fragile è libero di vaccinarsi, se lo ritiene, per stare più tranquillo o per non portare il virus in famiglia, qualora ci fossero parenti fragili. Abbiamo dosi più che sufficienti per tutti e anche i dati recenti confermano che il vaccino è sicuro e copre dalle forme gravi tutte le fasce d’età”. Poi l’attacco al governo: “Dopo un importante cambio di governo abbiamo assistito ad alcune esitazioni o momenti di riflessione, a proposito della campagna vaccinale. […] Diciamo che da ottobre abbiamo avuto un paio di mesi di pausa di riflessione, anche politica, per l’insediamento del nuovo governo. Lì, all’inizio della stagione delle infezioni respiratorie, sarebbe stata necessaria una maggiore continuità, una campagna più convinta”.

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