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Microchip sottopelle, il primo test di massa. Ecco come funziona e dove hanno iniziato ad usarlo

Pubblicato il 17/11/2022 20:54 - Aggiornato il 31/07/2023 11:31

La predizione più conosciuta dei cosiddetti “complottisti” è diventata realtà, anche ad un passo dall’Italia. Ci vogliono cinquecento euro per farsi inserire un microchip sottopelle, e tra i vari utilizzi, chiaramente, ci saranno anche i pagamenti. Come dicevamo, tutto questo succede letteralmente ad un passo dal territorio Italiano, per la precisione in Svizzera, dove la vicenda ha già scatenato numerose polemiche sui social network. Tutto è partito da un medico chirurgo che ha preso l’iniziativa, decidendo di implementare questo genere di servizio nella sua clinica. Il microchip in questione si installa sulla mano e consente di effettuare pagamenti contactless senza usare la carta di credito, un po’ come si fa già da qualche tempo con il proprio smartphone. Il chip ha un costo di 300 euro, ai quali si dovrà aggiungere anche il costo dell’intervento per l’installazione.
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>>> “Il primo uomo-microchip italiano”. Chi è, quanti ne ha sottopelle e cosa può farci: “Questo è il futuro” (poveri noi!)

Svizzera, arrivano i pagamenti con microchip: come funzionano

Tra le più disparate motivazioni addotte dai funambolici clienti del chirurgo, spicca quella di un ragazzo di soli 22 anni: «Penso sia fantastico perché se mi dovessero rubare tutto durante le vacanze, ho ancora i miei soldi con me». Secondo quanto riferisce tag43.it, il chip si attiva soltanto nel momento in cui realmente serve, tutelando la privacy del suo ospitante ed esponendolo a minori rischi di essere derubato. Com’era facilmente immaginabile, col divulgarsi della notizia non si è fatta attendere la reazione dei social. Per molti utenti la cosa sarebbe “disumana e completamente malata”. Il medico chirurgo che ha creato un’azienda per questi chip non si è lasciato sorprendere dalle critiche. «Alcuni appassionati di tecnologia di grande successo sono venuti da me chiedendo di impiantare questi chip», queste le parole del dottor Köhler. L’operazione però non è esente da rischi. Infatti bisogna tener conto del fatto che il chip è pur sempre un corpo estraneo, dunque potrebbe causare infezioni o anche danneggiarsi, rendendo scomoda e difficile l’eventuale sostituzione.
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Alternativa alla carta di credito

Uno storico documentario “complottista” ne parlò già tra la fine e l’inizio del secolo scorso: “Non ve lo imporrà nessuno, sarete voi stessi a chiederlo“, diceva la voce fuori campo. E sembra proprio che il narratore ci abbia azzeccato. Chi si prende il rischio di farsi impiantare il microchip potrà anche beneficiare di una vasta gamma di servizi smart, come ad esempio le chiavi di casa elettroniche e l’apertura dell’auto contactless. Un sondaggio condotto dalla BBC aveva evidenziato come il 51% dei cittadini europei sarebbe favorevole a una soluzione del genere. Sul Web girano anche dei video dove delle persone poggiano la mano sul pos o il polso per poter procedere con il pagamento. Insomma, ancora una volta i “complottisti” avevano proprio ragione.

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