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“Tutto illegittimo”: la storica decisione del tribunale, uno schiaffo in faccia a Conte, Draghi e Speranza

Pubblicato il 15/10/2022 10:17 - Aggiornato il 23/10/2022 20:29

Una sentenza che potrebbe passare alla storia, quella pronunciata dal Tribunale di Frosinone e firmata dal giudice Luigi Petraccone: “L’istituzione dei Dpcm durante la pandemia del Covid 19 è da ritenersi illegittima”. Un primo passo verso la possibile revisione di tantissimi provvedimenti assunti dal governo Conte prima e Draghi poi per affrontare, come ci avevano detto, la pandemia. Per effetto del pronunciamento, tutti i decreti ministeriali che limitavano la libertà personale potrebbero essere impugnati, a partire dal Green pass e fino ad arrivare all’obbligo vaccinale, sconfessando così le strategie adottate dai precedenti esecutivi e dal ministro della Salute uscente Roberto Speranza. (Continua a leggere dopo la foto)

A riscostruire la vicenda che ha portato alla storica sentenza è il Gazzettino: “La storia nasce il 4 aprile 2020 (primo lockdown) quando un giovane frusinate venne fermato dalla Polizia stradale mentre era alla guida della sua auto. Non adducendo motivazioni giustificate e previste dal Decreto, l’uomo venne multato per 400 euro. L’automobilista, assistito dall’avvocato Giuseppe Cosimato, presentò ricorso al giudice di pace che in data 15 luglio 2020 accolse il ricorso. A questa sentenza però si appellò la Prefettura di Frosinone che richiamava il rispetto del Dpcm emesso il 9 marzo 2020”. (Continua a leggere dopo la foto)

A distanza di oltre due anni è arivata ora la chiusura del secondo grado di giudizio: il 6 ottobre il Tribunale di Frosinone ha rigettato l’appello dichiarando di fatto illegittimo il Dpcm. Il passaggio chiave del provvedimento è quando si sancisce “l’inviolabilità di un diritto inviolabile quale la circolazione e che di fatto provvedimenti restrittivi di questo tipo sono da ritenersi anti costituzionali anche se emanati a difesa di un altrettanto diritto inviolabile quale quello della difesa della salute pubblica”. (Continua a leggere dopo la foto)


Disposizioni che limitano in maniera così pesante la libertà possono essere emanate “solo davanti ad eventi di calamità naturale per definiti periodi di tempo”, mentre come si legge dal disposto del Tribunale situazioni di rischio sanitario non sono inclusi in questa previsione. La stessa Carta Costituzionale ammette poteri speciali al Governo salvo in caso di guerra. Altro passaggio chiave della sentenza è quello dove si afferma che “la delibera del consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020 è da ritenersi illegittima per essere stata emanata in assenza dei presupposti legislativi. In quanto non è rinvenibile alcuna fonte avente forza di legge che attribuisca al consiglio dei ministri il potere di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario”. È la delibera dalla quale, poi, hanno preso il via i vari Dpcm, anch’essi ritenuti illegittimi.

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