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“Siamo in pericolo: cosa accadrà a breve”. Tremonti sgancia la bomba: l’avvertimento choc agli italiani

Pubblicato il 09/06/2022 10:42

Giulio Tremonti è stato ospite nella puntata di mercoledì 8 giugno di “Stasera Italia“, su Rete 4. L’ex ministro dell’Economia, intervistato da Barbara Palombelli, prevede un futuro allarmante per l’Italia e l’Europa i cui segnali, anche per la sicurezza, già si manifestano. Tutto parte dal drammatico aumento dei prezzi che ci aspetta e che già vediamo, ad esempio, al distributore. “Andiamo verso una stagione difficile, un autunno dominato dall’inflazione”, spiega. “L’inflazione è come la pandemia ma colpisce soprattutto i poveri”, spiega l’economista. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il caro-vita è tra noi, la benzina è già oltre i due euro” nonostante lo sconto del governo. “I grandi problemi di disordine e di squilibrio, anche democratico, in Italia sono in arrivo da quel lato”, spiega Tremonti. In altre parole, i problemi economici che siamo destinati ad affrontare porteranno instabilità. L’ex ministro cita i disordini di Peschiera, sul Lago di Garda e l’auto che ha travolto la folla a Berlino uccidendo una donna: “Dobbiamo stare attenti agli elementi reali che sono qui tra noi o che arriveranno”. (Continua a leggere dopo la foto)

Notizia del giorno è il bando deciso dall’Unione europea sulla vendita di auto diesel e benzina dal 2035. Una sciagura per Tremonti: una scelta “violenta e un danno enorme per noi”, sintetizza a Stasera Italia. “Non puoi immaginare che un secolo di industria venga spostato di colpo”, afferma il ministro ricordando come la transizione ecologica che ha in mente Bruxelles è un grande favore alla Cina. Al talk-show di approfondimento politico condotto si parla anche delle polemiche relative ai “putiniani d’Italia” e alla lista di proscrizione pubblicata dal Corriere della Sera (smentito dal Copasir). (Continua a leggere dopo il video)

Circa i nomi e i cognomi di chi volterebbe le spalle all’Ucraina di Zelensky, Tremonti fa capire chiaramente che a preoccuparlo è ben altro. A giudizio dell’ex ministro dell’economia la questione di cui si dibatte da giorni è sopravvalutata. Non dovremmo preoccuparci di questa vicenda. Ma di qualcosa di ben più temibile e grave he dall’autunno prossimo esploderà in tutta la sua emergenza.

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