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Tremonti: “L’Italia? Le toccherà un ruolo da centralinista”. E stronca il governo Draghi

Pubblicato il 30/08/2021 12:12 - Aggiornato il 30/08/2021 12:15

Una crisi, quella esplosa in Afghanistan in maniera apparentemente improvvisa, figlia in realtà degli eventi che hanno segnato la politica internazionale nel recente passato. E che ha confermato come “la democrazia si costruisce in loco, non si esporta come fosse un McDonald’s”. Evidenziando allo stesso tempo il ruolo estremamente marginale dell’Italia sullo scacchiere, relegata a “una centralinista”. Parole di Giulio Tremonti, l’ex ministro dell’Economia ed economista che in un’intervista rilasciata alla Verità ha scelto parole durissime per analizzare il peso specifico del nostro Paese.

Tremonti: "L'Italia? Le toccherà un ruolo da centralinista". E stronca il governo Draghi

“In generale – ha spiegato Tremonti – ciò che impressiona è il distacco dalla realtà dell’intera leadership occidentale. Il communiqué che ha chiuso il G7 il 13 giugno scorso sembra il diario di un gruppo di turisti in un villaggio vacanze: turisti della storia. Esteso su 70 punti, sintetizza il terzo mondo su una mappa: su questa mappa, al punto 57, c’è anche l’Afghanistan. Vi si esprime la determinazione a mantenere il supporto al governo afghano. Si era a giugno: due mesi dopo, la verità. Il crollo di un governo fantoccio e corrotto e la dissoluzione dell’esercito”.

In un mondo che sta passando “dal global order al global disorder su un arco di crisi reali o potenziali”, in un “caos che non sarà limitato alla geopolitica ma si estenderà anche all’economia e alla finanzia”, secondo Tremonti per l’Italia non si prospetta un futuro roseo, almeno nel breve periodo: “Ho l’impressione che il governo italiano non abbia grandi chance per andare oltre il ruolo di centralinista. Servirebbe un leader politico vero, connesso con i sentimenti del popolo”.

“Il Parlamento – ha concluso Tremonti – essendo diviso non ha forza per esprimersi su temi essenziali, come i vaccini. Non agisce sulle questioni di sostanza perché non ha una maggioranza. Oggi il rischio è l’avvio della fine del sistema parlamentare. Mettiamola così: questo esecutivo non ha il Green pass per il governo”.

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