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Torna l’incubo pignoramenti: nel mirino conto corrente e prima casa degli italiani

Pubblicato il 05/06/2021 10:03

La tregua volge al termine, ora che con l’arrivo dell’estate l’Italia sta cercando faticosamente di ripartire. E allora sarà bene tenere d’occhio case e conti correnti, perché sui cittadini del Bel Paese sta per abbattersi l’incubo dei pignoramenti. La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 1 luglio, ormai piuttosto vicina, quando termineranno gli effetti sospensivi dell’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate. Uno stop che era stato deciso un anno fa, quando il governo Conte bis non trovava altra risposta all’emergenza Covid se non la chiusura in casa degli italiani. E che a breve sarà definitiviamente revocato.

Torna l'incubo pignoramenti: nel mirino conto corrente e prima casa degli italiani

Lo stop all’attività di riscossione era stata oggetto nei mesi scorsi di diverse proroghe, fino al 30 giugno 2021. In quell’occasione, la “tregua fiscale” avrà termine e molte famiglie si troveranno a fare i conti con debiti e arretrati vari da versare nelle casse dell’Erario, che potrà quindi rimettersi in moto e tornare ad accanirsi sui beni di eventuali debitori. A partire dal conto corrente di chi non è ancora in regola con i versamenti di tasse e imposte.

Se infatti gli importi richiesti nelle cartelle esattoriali non saranno corrisposti, il contribuente andrà incontro al possibile pignoramento del conto corrente, non potendo disporre per intero del denaro depositato. A rischio anche lo stipendio o la pensione, pignorabile nella misura massima di un quinto dell’importo mensile accreditato, con percentuali più basse se l’importo non supera la soglia dei 2.500 euro al mese.

Non bastasse, dal Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti emerge come potrebbero essere riviste le modalità di riscossione coattiva dei crediti. Una modifica che potrebbe portare l’Agenzia delle Entrate a un nuovo utilizzo dei dati contenuti nell’anagrafe dei rapporti finanziari, con la privacy dei conti correnti che a quel punto verrebbe meno. E con il rischio, evidenziato già da alcuni media, che si arrivi al via libera del pignoramento immobiliare anche sull’abitazione principale, finora al riparo dagli attacchi di eventuali creditori.

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