60 nuove terapie cellulari in arrivo, che potrebbero finire per interessare nei prossimi anni un totale di oltre 350 mila pazienti. Questo lo scenario delineato nel corso dell’incontro “Unlocking Innovation: Come preparare il sistema salute alla sfida delle terapie avanzate“, organizzato a Roma presso il Centro Studi Americani e che ha visto la partecipazione di esperti, medici, specialisti e addetti ai lavori. Un appuntamento per analizzare proprio il tema delle terapie avanzate e delle sfide che interesseranno il sistema sanitario nazionale, con particolare attenzione alla collaborazione tra pubblico e privato. Al momento i prodotti medicinali genetici e cellulari di terapia avanzata (Atmps) approvati in Europa sono 25, di cui 18 attivi. Di questi, dieci hanno ricevuto la rimborsabilità da parte dell’Agenzia del Farmaco Italiano. (Continua a leggere dopo la foto)
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Secondo le stime, entro il 2030 potrebbero essere lanciate fino a 60 nuove terapie cellulari e geniche, che potrebbero trattare circa 350mila pazienti. “Le terapie avanzate rappresentano un’opportunità importante di sviluppo per la ricerca italiana – ha spiegato Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco-ematologia e Terapia cellulare genetica del Bambin Gesù – e di cura per i pazienti affetti da malattie rare o senza alternative terapeutiche”. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo Locatelli “l’Italia ha già dimostrato di essere all’avanguardia nello sviluppo clinico di queste terapie: nei laboratori italiani sono nate diverse terapie avanzate, sono stati condotti e si conducono studi clinici per la stragrande maggioranza dei farmaci allo studio. Per poter accogliere queste opportunità, però, è essenziale organizzare in maniera adeguata il sistema sanitario”. (Continua a leggere dopo la foto)
In questi mesi è nato il progetto #Vita: Valore e Innovazione delle Terapie Avanzate, supportato anche da Vertex Pharmaceuticals, per spingere il servizio sanitario nazionale a garantire appropriatezza e accesso sostenibile alle Atmps in tempi rapidi.
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