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“Tamponi da 3 euro pagati 750”. Indagini Covid, truffa ai danni dello Stato: chi rischia grosso

Pubblicato il 06/03/2023 11:16

Tamponi per il Covid dal valore di 3 euro pagati la bellezza di 750. C’è anche questo nel calderone dell’inchiesta sulla gestione della pandemia, che ha visto iscritti al registro degli indagati nomi importanti come l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il suo ministro della Salute dell’epoca Roberto Speranza e il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Come riportato dalla Stampa, anche per il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità (Iss) Silvio Brusaferro le cose potrebbero mettersi male. Dagli atti di chiusura dell’inchiesta della procura di Bergamo, infatti, emergerebbe come “nonostante il presidente dell’Iss fosse a conoscenza delle conseguenze devastanti del Covid-19 in Cina e nonostante a fine gennaio vi fosse stata la conferma che il virus era ormai giunto in Italia, è emerso che non sono state adottate iniziative dirette a preparare il Sistema sanitario nazionale a prepararsi e a rispondere all’emergenza”. Non solo. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Ecco perché sono indagati”: inchiesta Covid, cosa rischiano Conte, Speranza e Fontana

tamponi 750 euro truffa

Brusaferro è indagato anche per un altro aspetto molto discusso della gestione della pandemia, ovvero i tamponi: “Dall’analisi delle copie forensi sono emersi elementi che, se confermati da successive indagini, evidenziano la commissione di una truffa ai danni dello Stato”. In un documento allegato agli atti, si attesta infatti che per i “primi 200 test da parte dell’Iss emerge che gli oneri per il predetto numero di test (200) è pari a 150.000 euro”, così come “si chiedono risorse utili per l’effettuazione di almeno 800 test, pari a 600.000 euro lordi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Facendo i conti, dunque, ecco emergere come “il costo sostenuto e da sostenere per ogni test effettuato presso il laboratorio dell’Iss è pari a 750 euro“. Un costo esorbitante, visto che le stime iniziali parlavano di 3 euro a tampone. E che ha spinto gli inquirenti a rivolgersi all’azienda ospedale Università di Padova per dei chiarimenti. (Continua a leggere dopo la foto)

L’ateneo, come riportato dall’Ansa, ha comunicato che nel febbraio-marzo 2020 “veniva prevalentemente usato un tipo di test, con un costo industriale unitario pari, allora, a 2,82 euro“. La conferma, dunque, che il prezzo sarebbe stato enormemente gonfiato. La procura di Roma ha già annunciato in merito “ulteriori indagini” per fare chiarezza.

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