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“Così il Superbonus diventa un aiuto solo per i ricchi”. Gli economisti inchiodano il governo Meloni

Pubblicato il 22/02/2023 09:51

Nonostante i continui tentativi del governo di gettare acqua sul fuoco, resta altissima la tensione intorno al Superbonus. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi è infatti andato all’attacco, in maniera diretta: “Lascia perplessi che l’esecutivo assuma decisioni così affrettate gettando nel panico imprese e famiglie per poi convocare le parti”. Secondo Bonomi sarebbe stato meglio ascoltare prima i rappresentanti delle categorie interessate dal provvedimento che ha di fatto stoppato il bonus, eliminando la cessione dei crediti di imposta e la possibilità di scontarli in fattura. Altro tema che continua ad alimentare forti discussioni è poi quello dei 19 miliardi di euro di crediti rimasti ora bloccati nel cassetto fiscale delle imprese, che non riescono a cederli al sistema bancario”. Bonomi ha auspicato su questo fronte la possibilità di “cessioni di primo grado tra privati, si potrebbe individuare una classe di imprese in grado di acquistare i crediti che ora sono fermi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Resta l’urgenza di garantire liquidità alle imprese, con Abi e Ance che hanno ribadito al governo la richiesta di una misura tempestiva “per consentire alle banche di ampliare la capacità di acquisto, utilizzando anche una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24”. In attesa di una decisione ufficiale dell’esecutivo Meloni, gli esperti hanno messo in guardia in queste ore dalle conseguenze delle possibili scelte. (Continua a leggere dopo la foto)

L’economista Leonzio Rizzo ha spiegato attraverso le pagine de La Voce che far sparire lo sconto in fattura, come decretato dall’esecutivo, cambierà radicalmente la natura del Superbonus. Trasformandolo di fatto in una misura per pochi, destinata solo al 4% degli italiani: “In futuro potrà essere utilizzata soltanto dai ricchi, da chi paga talmente tante tasse da potersi permettere di detrarre in 4 anni almeno 100 mila euro di lavori”. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Eliminando la possibilità dello sconto in fattura e della cessione del credito – ha spiegato Rizzo – si circoscrive la possibilità di giovare della misura ai soli contribuenti ‘capienti’. Infatti il decreto prevede che si possa fruire unicamente della detrazione (attualmente del 90% delle spese per il Superbonus) spalmata su quattro anni. Tutti coloro che hanno redditi bassi e pagano poche imposte non riuscirebbero a scontare le proprie spese e quindi beneficiare delle agevolazioni”.

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