Prove di compromesso tra il governo Meloni e le imprese dopo le tante polemiche che hanno accompagnato lo stop al Superbonus. I costruttori dell’Ance avevano chiesto all’esecutivo una risposta in tempi rapidissimi, menttendo sul tavolo in particolare due temi: lo stop alla cedibilità dei crediti legati al bonus edile e lo sblocco dei 19 miliardi di euro nei cassetti fiscali che le aziende non riescono a farsi liquidare dal sistema creditizio. È toccato al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sedersi al tavolo per ascoltare le ragioni degli imprenditori, delineando due possibili fronti di intervento: l’utilizzo degli F24 per ampliare i margini di intervento delle banche nell’acquisizione dei crediti di imposta e la conferma del meccanismo di cessione dei crediti in caso di lavori edili legati a interventi post sisma e di famiglie con basso reddito. Come raccontato dal Corriere della Sera, ad accompagnare Giorgetti è stata una delegazione che comprendeva anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. (Continua a leggere dopo la foto)
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Al termine della riunione, l’esecutivo ha pubblicato una nota nella quale si dice “fermamente determinato a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata al bonus edilizio. Il governo ribadisce il suo impegno nel trovare le soluzioni più adeguate per le imprese del settore edilizio che hanno operato nel rispetto delle norme”. (Continua a leggere dopo la foto)
La soluzione verso la quale si è orientato il governo, come detto, è quella dell’intervento per spingere le banche ad acquistare i crediti di imposta delle imprese, compensandoli con le tasse degli F24. Una soluzione che sembra aver soddisfatto la associazioni di categoria: “Abbiamo trovato – ha commentato la presidente Ance Federica Brancaccio – apertura e grande consapevolezza sul fronte dello sblocco dei crediti pregressi”. (Continua a leggere dopo la foto)
Cristian Camisa, presidente presidente di Confapi, ha invece auspicato che si possa “attivare un prestito ponte con la cessione dei crediti da parte di Enel ed Eni che hanno la possibilità di prendere questi crediti”. Dall’opposizione, il leader del M5S Giuseppe Conte ha invece attaccato Giorgia Meloni: “Un falso far credere che i Superbonus siano costati agli italiani 2 mila euro a testa”.
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