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Speranza può contare su Salvini: la Lega non voterà la sfiducia al ministro

Pubblicato il 16/04/2021 10:22

Una gestione sconsiderata della pandemia, che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro economico, con le chiusure come unico strumento concepito per affrontare il Covid-19 e pazienza se qualcuno non arriverà più a fine mese. E con una serie di gaffe e scandali, su tutti l’orrore del piano pandemico mai aggiornato e “contraffatto” per non fare brutta figura, che avrebbero spinto chiunque a fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni. Roberto Speranza no, resterà saldamente al suo posto, nonostante le richieste presentate dall’opposizione, con Gianluigi Paragone di Italexit a sfidare i colleghi in Parlamento invitandoli a firmare una mozione di sfiducia, appoggiata anche da Fratelli d’Italia e Alternativa.

Speranza può contare su Salvini: la Lega non voterà la sfiducia al ministro

Il ministro della Salute, però, potrà contare nell’occasione su un alleato imprevedibile fino a pochi mesi fa: la Lega di Matteo Salvini. Le posizioni all’interno del centrodestra, infatti, si sono subito divise di fronte all’eventualità di una mozione di sfiducia contro Speranza, con Forza Italia di Silvio Berlusconi, uno dei tanti partiti accorsi a celebrare l’avvento di Mario Draghi a Palazzo Chigi come panacea da tutti i mali, che ha subito preso le distanze, annunciando di non voler appoggiare la mozione. E con il Carroccio a cambiare gradualmente posizione fino ad arrivare, a sua volta, al “no” alla sfiducia.

Speranza può contare su Salvini: la Lega non voterà la sfiducia al ministro

Le reazioni a caldo degli esponenti della Lega erano state, infatti, tentennanti. La linea era prendere tempo: “Mozione di sfiducia a Draghi? Prima la vogliamo leggere”. Col passare delle ore, però, le ragioni politiche hanno prevalso sul buonsenso, quello che vorrebbe gli italiani finalmente liberi da Speranza, il ministro dei lockdown sempre e comunque e dei troppi errori commessi nella battaglia contro il Covid-19. Il rischio di rompere sul nascere il governo Draghi, un brutto copia-incolla del precedente Conte bis, sarebbe d’altronde molto alto, in caso di voto favorevole alla mozione di sfiducia. E così, alla fine, la Lega ha deciso si storcere il naso e non supportare l’iniziativa di Italexit.

Salvini, che pure era andato più volte all’attacco di Speranza nelle scorse settimane criticando la strategia delle chiusure a oltranza, ha lasciato al capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari il compito di chiarire la posizione del partito: “Non vogliamo la testa del ministro della Salute, soltanto un cambio di marcia”. Tradotto: al momento del voto il Carroccio opterà per l’astensione o lascerà l’Aula, ma non darà il suo appoggio alla mozione di sfiducia. E così l’intoccabile Speranza, uno dei pochissimi sopravvissuti nel passaggio da Conte a Draghi, potrà ancora una volta salvare la poltrona. L’ennesimo schiaffo in faccia agli italiani che da ormai un anno osservano rigorosamente restrizioni e divieti, costretti a sopportare ancora l’indifendibile ministro.

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