Sebbene alcune anticipazioni parlavano di un cambiamento circa la validità del tampone per concedere il green pass nei piani del governo, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri sembra non volerne fare a meno e ritenerlo ancora uno strumento valido, anzi: irrinunciabile. Per il sottosegretario Sileri “si va verso la rimodulazione del Green Pass ma i tamponi sono uno strumento diagnostico irrinunciabile”. Secondo quanto riporta La Repubblica, per Sileri “Costringere i non vaccinati a testarsi ogni 48 ore ci consente di tenere sotto controllo l’epidemia”.

Alla luce dei recenti dati dell’Iss sull’efficacia della copertura vaccinale nel tempo, come sappiamo, anche sul green pass il governo potrebbe “correre ai ripari” e ridurre la durata a 6 o 9 mesi. Se i cittadini non “obbediranno” e non faranno la terza dose, infatti, si farà strada l’ipotesi di ridurre la validità della certificazione verde, ormai obbligatoria per lavorare e socializzare. I 6 mesi infatti sono la copertura “garantita” dai vaccini: lo dimostrano i dati dell’Iss. E si parlava anche di una stretta anche sul green pass concesso dal tampone rapido.

Come riporta Il Corriere della Sera, martedì la Camera dovrà convertire in legge l’ultimo decreto sul green pass. E il governo potrebbe decidere di farlo passare con il voto di fiducia. (per l’ennesima volta). In tale contesto saranno due sono i punti da esaminare riguardo al green pass: la durata di 12 mesi dall’ultima somministrazione e il rilascio a chi non è vaccinato e si sottopone al test antigenico.
