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“Sicurezza: i poliziotti proteggono la gente, la Lamorgese li umiliava per controllare i green pass”

Pubblicato il 30/05/2022 19:17

“Voglio una città più sicura, in cui le forze dell’ordine vengano utilizzate per proteggere i cittadini e non, come è successo in questi ultimi mesi per colpa della Lamorgese, per controllare i Green Pass! La gestione della sicurezza deve cambiare: ci vogliono spazi di aggregazione per i giovani per arginare il fenomeno delle baby gang e il vigile di quartiere per garantire protezione ai cittadini. E basta con green pass e mascherine, l’emergenza Covid è finita ovunque e il tentativo di questo governo di seminare terrore per limitare le libertà personali e costituzionali va fermato immediatamente”.


Ha le idee chiare Daniela Brambilla, candidato sindaco di Monza per Italexit. Intelligente, empatica e capace di conciliare la carriera lavorativa con il ruolo di madre e di moglie. Gianluigi Paragone, dopo averla incontrata, ha avallato con entusiasmo la sua candidatura per le amministrative monzesi del 12 giugno. D’altronde il curriculum parla chiaro: la Brambilla infatti ha lavorato nella Pubblica Amministrazione monzese per più di tre decenni in ambito sanitario e amministrativo, anni segnati da una continua crescita professionale. Inoltre possiede due lauree, in Scienze della Comunicazione e in Sviluppo delle Risorse Umane. Il suo approccio alla politica è stato quasi casuale: non è mossa da ambizione personale ma da un reale interesse per il sociale, e ha deciso di mettere a disposizione della città il suo patrimonio di sensibilità e di esperienza. Ad aiutarla, a capo della sua lista di candidati consiglieri ci sono due nomi importanti come quelli del Dottor Luca Speciani e dell’imprenditore Sergio Bramini.
“Ho accettato con entusiasmo la candidatura che mi è stata proposta”, ci spiega la Brambilla, “perché spero di dare un importante contributo alla crescita della città e perché condivido pienamente il programma e gli ideali del partito di Gianluigi Paragone. Italexit, a oggi, è l’unico partito a opporsi veramente a Draghi e al suo pessimo governo. Ritengo che sia necessario fermare la deriva del Paese, causata da politiche sanitarie insensate e dalla svendita del nostro patrimonio di imprese, marchi ed eccellenze nazionali. E per farlo bisogna partire dal governo di ogni città”.
Qual è la sua visione per il futuro di Monza?


“Vorrei innanzitutto un modello diverso di società: un mondo sano e lontano dalle derive che una certa èlite finanziaria e politica ci vorrebbe imporre. Italexit lotta per creare una struttura sociale con forti legami territoriali, in cui per prima cosa vengono il rispetto delle persone e della Costituzione. Sono per la difesa di quel patrimonio commerciale, economico e umano che ha fatto grande l’Italia dal dopoguerra”.
Questa visione sociale unisce tradizione e modernità.
“Proprio così, il futuro che ho in mente unisce gli elementi migliori della nostra tradizione con l’inevitabile spinta del progresso. Ma prima di tutto vengono persone, famiglie, commercianti, imprenditori e lavoratori in generale. Bisogna arginare lo strapotere delle multinazionali o la nostra società verrà smembrata e omologata. Tutto ciò che nei decenni i nostri avi hanno costruito andrà distrutto. E noi non dobbiamo permetterlo”

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