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“Serve una data subito! Siamo stanchi di non essere considerati.” L’ennesima scelta irragionevole del governo

Pubblicato il 04/05/2021 12:55 - Aggiornato il 04/05/2021 13:01

A Roma giovedì 6 maggio è prevista una manifestazione di protesta, alla quale parteciperanno il gruppo “Insieme per il Wedding” e il gruppo “Io mi sposo” con diversi altri rappresentanti appartenenti al settore.

Con l’ultimo decreto l’esecutivo Draghi ha lasciato fuori gli eventi privati, escludendo la possibilità di poter fare ricevimenti. Parliamo di un mondo che raccoglie “oltre 90mila imprese e partite Iva, almeno 30 figure professionali, un milione di lavoratori”.

Niente pranzi o cene, neanche con pochi intimi per festeggiare insieme. Considerando che la maggior parte di questi eventi, specialmente cresime e prime comunioni, si tiene in maggio, per il settore la mancata ripartenza si sta traducendo in una mazzata non di poco conto.

Un gruppo di spose, “Io mi sposo”, che raccoglie diverse adesioni di persone prossime al matrimonio, si ritrovano da troppo tempo oramai in una sorta di limbo senza alcuno spiraglio di certezze. “Siamo stanchi di non essere considerati. Nessuno ci dà voce. A noi serve la data di ripartenza”. (Continua dopo la foto)

Rachele Zirino, una delle (ancora non) spose, ci racconta: “Ho dovuto rimandare il mio matrimonio già diverse volte. Sono ben 4 le date che, una dopo l’altra, abbiamo dovuto posticipare. L’ultima chance è quella del 15 giugno, se nemmeno questa andrà in porto non solo dovremo seguire l’iter burocratico per ottenere nuovamente tutti i documenti, ma perderemo anche i soldi versati: abbiamo rilasciato caparre un po’ ovunque”.

“Purtroppo a rimetterci non saremo solo noi, ma anche tutte le attività alle quali ci siamo rivolti. Dal fotografo, al fioraio, alla struttura prevista per il ricevimento… Nessuno li rimborserà, perchè giustamente non hanno garanzia nemmeno loro”.

“Abbiamo iniziato a pianificare il tutto nel 2019 per il 2020. Poi abbiamo preferito rimandare la data del 2020 al 2021, ma ad oggi ci ritroviamo ancora senza una data. Questa per noi sarà l’ultima chance perchè poi per il 2021 sarà tutto pieno!”

“La cosa che ci rammarica è che con l’ultimo decreto e con il prossimo che verrà, non siamo stati minimamente considerati, perchè? I luoghi di ricevimento, anche all’aperto, sono molto ampi, quindi sarebbe facile riuscire a rispettare le misure di sicurezza. Ovviamente, capiamo il discorso Covid e contagi, ma non vedo perchè se a tutti gli altri settori è consentito di ripartire in sicurezza, noi siamo ancora gli unici a non avere una data. I ricevimenti raccolgono al massimo 200 invitati e gli spazi per celebrare sono ampi, perchè l’altro giorno hanno consentito che in piazza Duomo festeggiassero lo scudetto in quel modo e per il settore -che, ricordiamo, porta tra indotto primario e indotto complessivo oltre 60 miliardi- ancora nulla?” (Continua dopo la foto)

Secondo gli operatori economici del settore, si legge tra le righe del Tempo, il governo “ha inspiegabilmente deciso di non indicare nessuna data per la ripresa dei matrimoni e degli altri eventi privati, cancellando di fatto anche la stagione estiva”. Si tratta di “una scelta irragionevole che avrà conseguenze pesantissime per il settore. Se non sarà indicata da subito una data per la ripartenza il 2021 sarà persino peggiore del 2020. La prima metà di quest’anno è già persa, senza certezze rischiamo di perdere anche buona parte degli eventi di luglio. Tradotto in numeri: un calo del fatturato di circa il 40% sul già devastante 2020 e una perdita sul 2019 di circa il 95%”.