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Senza “Speranza”? Purtroppo no. Il piano del Ministro per tornare nella prossima legislatura

Pubblicato il 07/04/2022 18:33 - Aggiornato il 07/12/2022 17:58

Tra la pandemia, le restrizioni altalenanti e la guerra in Ucraina, l’attenzione dell’opinione pubblica sicuramente altrove, ma vorremmo far presente che, entro la fine del mese di aprile, si terrà anche il congresso di Articolo 1. Sì, Articolo 1, ma non si parla di Costituzione in questo caso. Anzi tutt’altro. Si parla del partitino di uno dei personaggi che più hanno depauperato la nostra povera Carta Costituzionale: il ministro della Salute Roberto Speranza.
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Ritorno alle origini

Pensavate di liberarvi di lui con la prossima legislatura? Sbagliato! Ebbene, proprio in questi giorni il Ministro più criticato della storia della Repubblica ha presentato la sua mozione per ricandidarsi a leader del suddetto partito. “E quindi?” direte voi. Beh, nulla di che, se non fosse che lo scaltro Roberto, adeguandosi a quanto ordinato da Bersani e D’Alema, sta preparando il suo grande ritorno tra le fila del Partito democratico, per la gioia di Enrico Letta, che tanto vorrebbe essere il fautore della rinascita del “centrosinistra”.
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Una mossa chiaramente elettorale

Ma la mossa di Speranza non cela i chiari intenti elettorali che ha in mente. Il Parlamento sta discutendo di una legge elettorale proporzionale con sbarramento d’ingresso piuttosto alto (il 5%, come nel sistema tedesco), di conseguenza Articolo 1 sarebbe sicuramente destinato all’estinzione. D’altronde, con una formazione politica di più ampio respiro, attraverso la ricongiunzione con i suoi vecchi amici, si assicurerebbe una candidatura blindata in quanto ex ministro della Salute.
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Facciamocene una ragione, Speranza non molla. Saranno le urne a decretare se dovremo ancora vedere il suo delicato visino o meno, per altri 5 lunghi anni.

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